Petrini, Oldani e Staino premiati a Castelbuono (PA) per DiVino
Condivisione. Castelbuono, basse Madonie, un’estate di musica, dal jazz alla classica, ai cantautori e rock alternativo. E il DiVino Festival.
Dario Guarcello, assessore appassionato, il sommelier campione del mondo Luca Martini che dirige il traffico con Patrick De Nisi e Daniele Lucca, uomo del Tenco. E di Slow Food.
C’era una mostra di Sergio Staino, Dalla vigna alla vignetta, i Musici di Francesco Guccini, Charles Arturoula, sommelier e wine manager con il suo film The Duel of Wine, le verticali curate da Martini.
Antonio Bonadonna dell’Abbazia Santa Anastasia con la sua poesia di territorio, un minestrone raccolto nell’orto, il canestrato, la ricotta del basilisco, pianta che cresce oltre i mille metri. L’olio di Crasta, cultivar locale medicamentoso.
Luca Martini ha presentato il prosciutto toscano di Papà Paolo e un fegato di maiale da svenire con l’Etna Rosso delle Terre Nere, le vigne di Salvo Foti, Brunelli e Baroli, la verticale del Cabreo. Ma anche l’autoctono rosso messinese Nocera, della Tenuta Gatti.
Carlo Petrini, guru di Slow Food, ha denunciato lo sfruttamento dei contadini da parte del sistema, Davide Oldani ha risposto che è giusto corrispondere più valore ma a una filiera che garantisce una qualità alta e costante. Menzioni del cuore ai vini di Alessandro di Camporeale, Cuffaro e Russo, Gnavi (bollicine!), Tenuta del Garda, Porta del Vento.
La famiglia Fiasconaro sempre discreta e presente. Cucine aperte e generose da Nangalarruni, anche la cantina, Palazzaccio, strepitoso menu di verdure e Kilometro Zero.
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Tratto dal quotidiano Il Giorno del 1° settembre 2018
MARCO MANGIAROTTI