Piatti tipici della cucina dell’Israele
Se si voleva fare una Colazione sull’erba alla Manet in piena Expo nel 2015, allora si andava al Padiglione di Israele. Era un servizio dell’Israeli Picnic Restaurant, in cui campeggiavano iconici cestini da riempire con il necessario.
Oppure ci si poteva accomodare su spartani tavolini o panchine per provare un’interessante cucina derivativa, con piatti accolti da culture differenti, come se la variegata contaminazione del Kosher Style Menu qui proposto fosse parafrasi della storia di questo Paese.
La soluzione migliore sono stati i piatti completi. Come la strepitosa Shakshuka, quasi una pappa con pomodori a pezzettoni e peperoni, nella cui salsa è immerso un uovo in camicia. E’ tutto un mugolio mentre la mangi intingendoci la Pita, pane tipico anche del Mediterraneo sud-orientale.
E’ una ricetta ebraica, portata però in Israele da tunisini costretti a una diaspora. Oggi è un caposaldo della gastronomia di israeliani e sefarditi.
Qui costava ragionevoli 10 Euro, ma con due Euro in più si può godere della versione con melanzane fritte e feta.
Altro piatto unico straordinario, la Majadera con frittelle di porri e salsa allo yogurt. E’ quasi un cous cous di Bulgur, ovvero frumento integrale lavorato fino a ridurlo a gustosi chicchi, di antichissima tradizione, essendo già noto ai Babilonesi. Viene condito con lenticchie e cipolla dorata al profumo di cumino e cannella, quindi accompagnato da salsa allo yogurt: il sapore è delicato, la masticazione succulenta.
C’è anche la versione con i broccoli romani.
Con soli 8 Euro sazia ma non appesantisce: perfetto per riprendere le fatiche della visita a Expo.
Con 13 Euro invece ci si passava lo sfizio di addentare sei croccantissimi Falafel (squisite polpettine di ceci fritte) con insalata israeliana e pita.
In carta anche Hummus (crema di ceci), Hraimi (pesce in salsa), Tabulè (insalata di bulgur) e Borekas (sfoglia ripiena), tutti tra gli 8 e i 12 Euro.
Deficitari i dolci, mentre è più che dignitoso il vino israeliano kosher: consigliamo il Monfort Carignan, anche al bicchiere con 3,50 Euro.
Tutto questo nell’area esterna di un Padiglione essenziale che univa bene il tema dell’Expo con le esigenze di promozione turistica.
Punto forte, i filmati che raccontavano il Paese, il suo territorio, l’attività agricola, il contributo della tecnologia.
Testimonial, l’attrice più famosa di Israele, Moran Atias, nota al nostro pubblico anche per una breve parentesi come personaggio della televisione italiana.
E’ protagonista di alcuni cortometraggi proiettati ai visitatori, come quello che potete vedere qui di seguito.
Info: www.expo2015.org