Piazza Maggiore, cuore di Bologna
Passeggiare senza fretta per le storiche vie del centro, che si diramano a raggiera sotto lo sguardo protettivo delle due torri, permette di scoprire, assaporare, annusare e cogliere l’essenza della città, custodita da Piazza Maggiore.
Come suggerisce anche il nome, Piazza Maggiore è la piazza principale del capoluogo emiliano, ritrovo per eccellenza dei bolognesi e punto di partenza delle visite turistiche.
Circondata dai maggiori edifici dell’antico borgo medioevale, la piazza nacque per magnificare la sede del governo cittadino e, al tempo stesso, diventare uno spazio popolare in cui allestire il mercato.
Icona tradizionale da cartolina, Piazza Maggiore è il risultato di trasformazioni secolari, tese a rafforzarne la centralità fisica e simbolica che la contraddistinguono ancora oggi.
Quando vi si mette piede per la prima volta, a catalizzare tutte le attenzioni è la superba e incompiuta Basilica di San Petronio, la chiesa più importante di Bologna nonché la sesta più imponente d’Europa.
Gli interni, con le oltre venti cappelle presenti nelle navate laterali, sono un crogiolo di opere d’arte di epoche e stili differenti, tra cui lavori di insigni pittori come il Parmigianino e Scarsellino.La costruzione del tempio dedicato al santo patrono cominciò sul finire del XIV secolo, ma non terminò mai. Ecco spiegato il motivo della facciata semi spoglia, divisa tra la parte inferiore ornata da eleganti specchiature marmoree tardo classiche e quella superiore priva di qualsiasi decorazione, che conferisce alla basilica un immagine austera, solenne.
Preziosi dipinti, sculture e cicli di affreschi da contemplare con attenzione, al pari dei due organi a canne posizionati ai lati dell’altare maggiore, tra i più antichi d’Italia.
Completa il lato ovest della piazza Palazzo dei Notai, realizzato nel 1381 dalla società di Notai per farne il proprio centro operativo, simboleggiato anche dall’enorme stemma con calamai e penne d’oca che campeggia sulla facciata principale.
L’edificio fu successivamente ampliato nel XV secolo, per poi essere restaurato agli inizi del ‘900 da Alfonso Rubbiani che reintrodusse le due bifore gotiche, eliminando una sopraelevazione settecentesca.
Opposto alla Basilica di San Petronio e Palazzo dei Notai sorge invece il Palazzo del Podestà, maestoso complesso architettonico datato 1200. Costruito per accogliere il detentore del potere esecutivo, il podestà, e i suoi funzionari, l’edificio è il più antico di Piazza Maggiore e assolveva funzioni di tipo politico-amministrativo.
Al suo interno, infatti, avevano luogo le assemblee del consiglio, i cui esiti venivano poi comunicati direttamente in piazza, di fronte al popolo. Il Palazzo del Podestà è attraversato da due strade che si intersecano sotto l’ampio voltone su cui poggia la torre campanaria dell’Arengo, utilizzata nel medioevo per richiamare l’attenzione della popolazione in caso di eventi straordinari.
A cingere Piazza Maggiore sul lato est è Palazzo dei Banchi, il cui nome è legato ai cambiavalute e banchieri che occupavano lo stabile con le loro botteghe. La facciata teatrale – 1568 – è opera dell’architetto Jacopo Barozzi, detto Il Vignola, la cui realizzazione quasi scenografica ha omogeneizzato le facciate degli edifici di stampo medioevale antistanti la piazza.
Sul versante opposto, invece, si erge Palazzo D’Accursio, la sede storica del Comune di Bologna. Originariamente, esso fu l’abitazione dell’insigne giurista e maestro di diritto Accursio, prima di diventare la residenza degli Anziani – il massimo organo giudiziario del XIV secolo – e quindi patria del governo cittadino.
Il Palazzo Comunale è un agglomerato di vari edifici, progressivamente integrati nel corso dei secoli al fulcro principale, risalente alla fine del 1200. La prima opera di restauro avvenne nel XV secolo per mano dell’architetto bolognese Fioravanti, autore peraltro dell’implementazione dell’orologio nella torre.
Questo è uno degli ornamenti principali di cui può fregiarsi la facciata, arricchita inoltre dalla regale statua in bronzo raffigurante Papa Gregorio XIII, nato a Bologna e noto per la sua spinta riformatrice all’interno della Chiesa, e quella della Madonna di Piazza con Bambino, splendida opera in terracotta di Niccolò Dall’Arca.
Nonostante la parziale dislocazione di alcuni uffici nel nuovo stabile di Piazza Liber Paradisus, Palazzo D’Accursio è ancora teatro delle dispute politiche del Consiglio Comunale, presente al primo piano e accessibile tramite il caratteristico scalone storico, ideato per l’entrate trionfale a cavallo dei rappresentanti del governo.
Dalla sfilata di arcaici burocrati in sella ai loro puledri a quella faticosa dei novelli sposi, attesi ai piedi della scala da manciate di riso per suggellare il fresco rituale.
Il Palazzo del Comune è però anche un luogo d’arte, forgiato nelle sue sale interne da affreschi d’autore, come quelli di Angelo Michele Colonna presenti nella Sala del Consiglio Comunale, nonché casa del museo permanente dedicato al pittore Giorgio Morandi.
Adiacente a Piazza Maggiore si apre Piazza Nettuno, dominata dall’omonima fontana, semplicemente conosciuta tra gli abitanti con l’appellativo Il Gigante.
Nell’immaginario collettivo locale, il Nettuno rappresenta una colonna portante per i bolognesi, custode di un idem sentire che genera un senso di appartenenza alla propria città.
L’opera fu realizzata nel 1565 interamente in bronzo dallo scultore fiammingo Jean de Boulogne, detto il Giambologna, come gesto di rivalsa dopo il mancato trionfo nel concorso fiorentino per la realizzazione del medesimo soggetto, destinato a Piazza della Signoria.