Piccola guida ai ristoranti di Cagliari… e non solo
Cagliari è un paradiso del gusto, ha mare e un territorio di sapori unici alle sue spalle.
Quando ci torno ripasso subito da Luigi Pomata (www.luigipomata.com), che fra ristorante, bistrot e nuovo locale, non è come il presidio madre di Niccolò a Carloforte ma una certezza standard.
Dalle Orecchiette alla Niccolo con tonno riserva all’olio, all’iconica Tartara di tonno al coltello su crema mozzarella bufala, quasi una fonduta, che ti fa capire la differenza fra l’ultimo pinna rossa di tonnara e quello che arriva dal resto del mondo o, via Malta, va in Giappone a peso d’oro.
I Casulli alla carlofortina con pesto di basilico pomodoro e pecorino non devono far dimenticare gli Gnocchi di patate di Sadali con calamaretti lime e pistacchi.
Seconda tappa da Sabores (www.saborescagliari.com) con Samuele Muscas e i suoi ragazzi, la nuova miniera: selezione formaggi, un Fiore Sardo con la goccia da urlo, salami e mustela di lonzino che si scioglie in bocca, guanciale e salame al coltello. Grande cantina, tutto Alessandro Dettori, una barbera sarda, Bovale in purezza, aspetto una corposa spedizione per entrare nei dettagli.
Dopo teatro solo Martinelli’s (www.martinellis.it), al terzo giro di tavoli da chef e patron Roberto Raccis, i suoi incredibili piatti di crudo del giorno, anche un polpo appena scottato, le ostriche anche sarde di Tortoli che sfidano le normanne con bollicine autoctone, grande cantina, brava sommelier, i fritti della tradizione con i mussoli, frutti di mare rari e squisiti, il fenomenale Orecchio di mare dal Sudafrica, una valva gigantesca con una bistecca morbida callosa dentro (ognuna con la tracciabilità internazionale). Rarissima. Gamberi rossi e scampi, un trionfo.
Poi ci sarebbe il Corsaro di Stefano Deidda che merita una stella e un discorso a parte…
… e la fuga verso il Nord nella magnifica, famosa spiaggia di Is Aruttas, da Attilio che ha anche il ristorante a Cabras.
Il miglior risotto di mare dell’isola, con i brodi del pescato, muggini che vengono selezionati da bollire o arrostire, uno aveva le uova, preziosa bottarga mancata da delibare con l’olio prodotto dalla casa. Conto sotto i 30 euro. Si finisce con la liquirizia, sempre.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 28 maggio 2016