Po Festival, nasce il Movimento della Cucina Gastro-Fluviale di Spigaroli
E’ nato il Movimento della Cucina Gastro-Fluviale: lo ha sancito il Po Festival, riuscitissima manifestazione tenutasi all’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, voluta con forza dal celebre chef Massimo Spigaroli per affermare il suo progetto che mette al centro il pesce di fiume e tutte le culture (anche) gastronomiche che fioriscono sulle rive dei nostri corsi d’acqua, a partire dal Po.
E’ proprio Spigaroli a spiegarci in cosa consiste questo movimento e la filosofia che lo anima, nel video che segue.
L’atto di nascita è stato siglato nel corso del dibattito conclusivo del festival, sul tema La cucina gastro-fluviale: un movimento importante per un territorio, “a cura dei gestori di baracche, baracchini, trattorie e ristoranti che con il loro lavoro di tutti i giorni tengono alti i valori e le tradizioni del nostro fiume”, con un finale ludico affidato agli “stand gastronomici con stuzzichini, primi piatti, secondi e degustazioni”.
Un evento davvero democratico che ha visto i ristoranti stellati al fianco delle trattorie tipiche e dei baracchini che friggono il pesce, uniti per “difendere la nostra identità fatta di prodotti speciali, di acqua e di nebbia”.
Ne è venuta fuori una sorta di mappa del gusto fluviale, con dentro i due straordinari locali di Spigaroli a Polesine (PR), il raffinato ristorante dell’Antica Corte Pallavicina con il suo superlativo Podio di culatelli stagionati fino a 42 mesi…
… e la frugale Hosteria del Maiale con i piatti di famiglia della zia Emilia…
… quindi la Trattoria Laghi Verdi di Sissa (PR) con il ghiottissimo Pesce Gatto fritto allevato in proprio da Mirella Demaldè…
… il Lido Ariston Sales di Brancere (frazione di Stagno Lombardo, CR) con la Marmitta di Pesce di fiume ideata da Tilde Consolini…
… La Capanna di Eraclio di Codigoro (FE) che vede Grazia Soncini interpretare il pescato del Delta del Po e della Sacca di Goro…
… fino alla Trattoria Cattivelli di Isola Serafini (Monticelli d’Ongina, PC) in cui Claudia Cattivelli lavora i Sapori della Bassa Piacentina.
Al Festival abbiamo apprezzato anche le sperimentazioni dello chef Filippo Chiappini Dattilo…
… e le convincenti prove didattiche dei ragazzi di due Istituti Alberghieri, l’Istituto Superiore Magnaghi di Salsomaggiore e l’IPSSAR Orio Vergani di Ferrara…
… “proponendo piatti legati al pesce di fiume in primis lo Storione”.
Sul Palco del Po si sono alternati “relatori di fama internazionale, uomini di scienza e gente d’acqua”, per parlare “di regimazione delle acque, della reintroduzione dei pesci, di idraulica, di ambiente, di antiche battaglie, di traghetti, mulini ad acqua ma soprattutto del Sistema Po”.
Molto suggestiva la ricostruzione vivente di un Villaggio Medievale dei Pescatori, con personaggi in costume intenti a fare rivivere gli antichi mestieri, credibile rappresentazione sia sul piano storico che della messa in scena teatrale.
Tra i momenti più emozionanti, il Passaggio in barca sulle rotte del traghetto da Porto Polesine a Stagno Lombardo e ritorno, a cura di Stefano Barborini, con a bordo anche alcuni barcaioli, i quali hanno toccato il cuore con i loro racconti carichi di un’umanità d’altri tempi.
Interessanti le mostre fotografiche sul Po…
… e il Plastico della Battaglia Navale di Polesine del 1427.
Tra i produttori presenti, ci hanno colpito Terre Ittiche con la versione dello Storione Bianco in varie lavorazioni…
… e la Cantina Tomasetti Family Winery con il racconto di un’affascinante filosofia di produzione arcaica.
Info: http://www.anticacortepallavicinarelais.it/event/po-festival-141516-aprile/