Ponte galleggiante di Christo sul Lago d’Iseo: le prime immagini
L’annunciata opera galleggiante di Christo sul Lago d’Iseo è destinata a essere l’evento dell’anno, almeno nel bresciano, anche se più sotto l’aspetto turistico che in ambito artistico.
Si parla di oltre mezzo milione di visitatori che saranno attratti da The Floating Piers, questo nuovo progetto di Christo in Italia che nelle intenzioni vorrebbe reinterpretare il Lago d’Iseo dal 18 giugno al 3 luglio.
Sedici giorni in cui sarà creato “sulle acque del Lago di Iseo un percorso pedonale di 3 kilometri composto da pontili larghi 16 metri e alti 50 centimetri dai bordi degradanti”, come si legge sul sito ufficiale dell’iniziativa: “il tessuto si svilupperà per altri 1,5 kilometri lungo la strada pedonale tra Sulzano e Peschiera Maraglio”.
Per i visitatori sarà possibile “fruire del lavoro percorrendo la sua intera lunghezza, che si sviluppa in circolo da Sulzano a Monte Isola e poi fino all’isola di San Paolo”.
Consigliata la visione dall’alto dell’opera, magari dai rilievi che abbracciano il lago, mentre chi lo attraverserà a piedi potrà vivere fisicamente l’installazione “che si svilupperà a pelo d’acqua seguendo il movimento delle onde”.
Scaltra la scelta del periodo dell’installazione anche se nessuno lo dichiara ufficialmente sul sito del progetto: i giorni che vanno dal 18 giugno al 3 luglio sono infatti i più lunghi dell’anno, garantendo quindi per un tempo maggiore la presenza di luce naturale. Inoltre, negli stessi giorni, ci sarà la luna piena, così da garantire altra illuminazione naturale all’ambiente che ospita l’installazione. Particolari che farebbero pensare a un’operazione dietro la quale c’è anche calcolo e non soltanto afflato creativo.
Il sito ci tiene a sottolineare che “come tutti i loro lavori, i fondi per la realizzazione di questa opera provengono interamente dalla vendita delle opere di Christo”: una sorta di excusatio non petita per mettere le mani avanti sulla domanda che si fanno in tanti, ovvero chi ci guadagnerà da tutto questo.
Avremmo voluto approfondire l’argomento con l’ufficio stampa dell’evento, ma la nostra richiesta di contatto è stata ignorata fino a oggi, forse perché sono tutti impegnati a occuparsi a rispondere a chi invece scrive mail “per acquistare le opere originali relative ad altri progetti” o per “l’acquisto di immagini soggette a diritti d’autore”?
A proposito di immagini, ecco le riprese video dell’opera così come appare oggi, ancora incompleta.
Probabilmente l’idea di non consentire un contatto diretto con la stampa, nemmeno con giornalisti professionisti come nel nostro caso, è stata programmata, poiché sul sito esiste la sezione FAQ, contenente risposte alle presunte “domande ricorrenti”: ma ciò è quanto di più avvilente possa esistere per la dignità professionale di un giornalista, ipotizzare che tutti vogliamo fare le stesse domande omologate, quando invece avremmo ben altri quesiti da rivolgere all’organizzazione, non presenti tra quelli standard.
Dalle FAQ si ricaverebbe che Christo non abbia nulla da guadagnare dall’opera e che la stia finanziando in proprio: “tutto sarà pagato con i proventi della vendita dei suoi studi preparatori e da altre opere degli anni 1950 e 1960; non accetta nessun finanziamento o sponsorizzazione di nessun genere, come pure non accetta che i visitatori paghino il biglietto per accedere al progetto”, aggiungendo che “non accetta denaro per materiale quali manifesti, cartoline, libri, filmati o prodotti analoghi”.
Torna allora la domanda su chi ci guadagni.
Christo non ricaverebbe nulla dai libri? Affermazione ingenua: le pubblicazioni accrescono il prestigio di chi ne è oggetto e l’incremento di popolarità e credibilità sancito da un volume dedicato a un artista consente a questo di avere un cospicuo ritorno di immagine che si tradurrà direttamente in un vantaggio professionale e quindi economico, ben più remunerativo dei diritti d’autore editoriali.
In ogni caso, negli hotel più chic che si affacciano sul Lago d’Iseo, fa bella mostra di sé un volume sui lavori preparatori dell’opera The Floating Piers, messo in vendita alla bella cifra di 20 Euro. 20 Euro per un libro su un’opera che ancora non esiste.
Ecco altre immagini video sullo stato dei lavori per la realizzazione dell’opera.
Sono proprio gli albergatori a essere entusiasti dell’evento, perché soprattutto di questo si tratta. Le prenotazioni stanno andando magnificamente e non è difficile prevedere diversi sold out.
Ma per il resto degli abitanti della zona i sentimenti sono contrastanti.
Gli operatori commerciali i cui esercizi si trovano a ridosso della passerella stanno gongolando, in previsione di affari d’oro con negozi e ristoranti. Storcono il naso invece i concorrenti della zona che operano a una certa distanza dai punti di accesso ai pontili galleggianti.
La maggiore preoccupazione riguarda le restrizioni annunciate per l’accesso alle aree interessate. Sulzano sarà ovviamente blindata per settimane, con l’impossibilità di accedere per le auto: i visitatori dovranno attrezzarsi con navette e treni, tanto che TreNord ha già pronta un’offerta ad hoc.
Chi lavora a Monte Isola sembra più preoccupato degli altri, per le complicazioni alla navigazione e perché tutta quella marea di gente su un’isola così piccola certamente non aiuterà il lavoro quotidiano di chi non è interessato al turismo.
Noi invece esprimiamo altre perplessità, di tipo culturale e sociale.
E’ ovvio che il Lago d’Iseo riceverà grande promozione da questo evento, ma sarà fatta informazione adeguata circa questa realtà lacustre? La massa di visitatori richiamata da questa attrazione che per certi versi ricorda quelle dei parchi acquatici, sarà consapevole del luogo in cui arriverà forse per la prima volta?
Qualcuno racconterà loro che si tratta di un territorio che affonda la sua storia nelle umili e immensamente dignitose vicende dei pescatori? Qualcuno gli spiegherà delle tradizioni contadine del luogo? Qualcuno li inviterà a provare i tesori enogastronomici locali?
Oppure i ristoratori si troveranno di fronte a richieste di orate e branzini quando invece ci si trova in un posto ricco di pesce di lago? Insomma, quanto turismo consapevole genererà tale evento?
Monte Isola, in realtà, dovrebbe attirare orde di visitatori per quel che è e per la bellezza che esprime, indipendentemente da Christo. In pochi chilometri quadrati si concentrano un Presidio Slow Food (Sardina Essiccata di Lago), un salume unico come il Salame di Montisola, nonché una delle maggiori attività al mondo di realizzazione di reti da pesca e sportive, testimoniata anche da un imperdibile Museo della Rete.
Non c’era alcun bisogno di un ponte galleggiante per accorgersi di tutto questo: sarebbe bastato avere curiosità e voglia di conoscere.
L’opera di Christo è l’ultima delle ragioni, in termini di importanza, per visitare la sponda bresciana del Lago d’Iseo e Monte Isola in particolare.
Ci si augura quindi che chi andrà adesso a visitare questi luoghi, passata la vacua emozione della passeggiata sul pontile, si concentri soprattutto su ciò che rimarrà: la vera arte del vivere quotidiano in uno dei paesaggi lacustri più belli e ricchi di Storia che esistano al mondo.
Info: www.thefloatingpiers.com