Posteggiatori abusivi taglieggiano i turisti a Siracusa: autorità assenti
Posteggiatori abusivi che estorcono denaro ai turisti, con minacce mafiose e atteggiamenti aggressivi, a pochi metri dalle autorità di pubblica sicurezza che si rifiutano di intervenire mentre un reato viene commesso sotto i loro occhi: è la scandalosa situazione che si registra quotidianamente a Siracusa, a ridosso del Parco Archeologico Neapolis.
Chi si reca al Parco, pur parcheggiando nelle apposite strisce blu sulla strada che conduce all’ingresso, viene immediatamente avvicinato dai parcheggiatori illegali, i quali spingono gli automobilisti a commettere un illecito, forzandoli a ignorare i regolari tagliandi per sostituirli con una vera e propria tangente.
Chi si rifiuta di pagare, può essere oggetto di aggressione verbale e intimidazione fisica da parte del più esagitato degli abusivi: vi facciamo vedere in esclusiva il video che mostra proprio tale parcheggiatore irregolare mentre estorce il denaro a un automobilista, per ingannare il quale arriva a indossare una pettorina, al fine di sembrare una figura autorizzata.
La denuncia è partita da una fonte autorevole, Fabio Liggeri, nostro collaboratore e seguitissimo narratore di viaggi sul sito Viaggioergosum.com: sulla sua pagina Facebook ha pubblicato un lungo post (https://www.facebook.com/fabio.liggeri/posts/10210648361218933) in cui racconta di essere stato vittima in prima persona dell’aggressione da parte del posteggiatore protagonista del video qui sopra.
Precisa la descrizione dell’accaduto che vede il posteggiatore abusivo avvicinarsi con arroganza “con una pettorina arancione simile a quella utilizzata dagli ausiliari, spacciandosi per addetto a quegli spazi di sosta”, quindi con fare mafioso chiedere ben 3 Euro per un’ora di parcheggio, quando invece nei medesimi spazi di può sostare con l’auto al costo di 80 centesimi l’ora. Fabio si rifiuta categoricamente di pagare e va ad acquistare i tagliandi al bar di fronte l’ingresso del parco archeologico, scatenando l’ira del parcheggiatore, il quale afferma che lì a comandare sono loro posteggiatori abusivi e che i vigili e le forze dell’ordine di Siracusa sono al corrente del loro operato. Avete letto bene: un soggetto che sta compiendo un illecito afferma pubblicamente che i vigili e le forze dell’ordine di Siracusa sono al corrente di tale reato ma non intervengono.
Tra le persone presenti all’episodio, una si stacca per rivolgersi proprio ad alcuni vigili urbani che si trovavano lì a due passi, denunciando le minacce ricevute e il tentativo di estorsione subito: i vigili hanno risposto che non possono fare niente in mancanza di una denuncia formale sul piano burocratico, malgrado fossero testimoni di un reato in flagrante commesso sotto i loro occhi.
A Siracusa ci sono allora vigili urbani che non intervengono per tutelare i cittadini in pericolo? Ci sono vigili al corrente di illeciti che non agiscono per reprimerli? O bisogna forse pensare che ci sia altro che non sappiamo e non vogliono farci sapere?
Eppure si tratta della cosiddetta Polizia municipale, un corpo pagato dai cittadini per svolgere anche funzioni di tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica “in ausilio alle altre forze di polizia italiane”. Infatti perfino su Wikipedia si sottolinea come la polizia locale stia “assumendo il ruolo centrale di polizia di prossimità”, impegnandosi in indagini e operazioni riguardanti pure i reati contro le persone e il contrasto al commercio abusivo, infrazioni come quelle descritte in questo articolo.
Abbiamo provato a chiedere spiegazioni ai vigili urbani di Siracusa, ma ci hanno risposto che i responsabili della comunicazione se ne stanno in vacanza il fine settimana, senza essere raggiungibili nemmeno quando c’è l’urgenza di chiarire una questione rilevante per la sicurezza delle persone.
Stesso tentativo inutile con i Carabinieri, il cui comando provinciale si trova ad appena un chilometro e mezzo dal luogo in cui ogni giorno accade l’illecito di cui vi stiamo riferendo: nessuno che possa dirci nulla, nel week end.
Pertanto il sabato e la domenica le forze dell’ordine a Siracusa funzionano a ranghi ridotti?
E gli amministratori locali, evidentemente a conoscenza di questo fenomeno, cosa dicono? Cosa fanno per contrastarlo? Perché non muovono un dito contro tale pericolo per i loro cittadini che diventa anche un’offesa al decoro della città? Si rendono conto che in questo modo fanno scappare i turisti, i quali parleranno malissimo di Siracusa nei loro Paesi d’origine, creando danno economico e reputazionale a un’intera comunità?
C’è però da chiedersi anche perché i siracusani tollerino questo scandaloso scempio. Omertà? Complicità? Paura? Rassegnazione?
Se la parte onesta della città si ribellasse, ci vorrebbe un secondo a cacciare gli abusivi e porre fine al loro illecito, restituendo dignità a tutta la città.
Siracusa è uno dei luoghi più nobili del mondo, è stata culla della Civiltà e un faro per il progresso umano, un esempio universale di cultura scientifica e umanistica: senza questa città la Terra non sarebbe stata la stessa e l’Essere Umano sarebbe più povero. Siracusa merita dunque rispetto per la propria Storia millenaria. Una Storia di cui gli abusivi non si dimostrano degni, al pari di chi ne sopporta le loro vessazioni.
Sarebbe un primo passo già ribellarsi al pagamento del pizzo agli abusivi e rifiutare di dargli soldi, anche in presenza delle loro intimidazioni su possibili danni che l’auto potrebbe subire: sono i deboli e gli incapaci ad assumere atteggiamenti da mafiosi, perché i veri grandi Uomini riescono a ad avere successo rispettando la Legge.
Lo storico Enrico Mauceri in Memoria dei moti del 1837 in Siracusa ricorda il riscatto risorgimentale della città e il padre che “anelava alla liberazione ed alla luce”. Oggi, meno epicamente ma doverosamente, la stessa rivolta potrebbe e dovrebbe ripulire la città dai parassiti sociali: e non ci stiamo riferendo soltanto agli abusivi…