Prince Stirbey, vini monovarietali della Romania da tre secoli di tradizione familiare
Sia per la proprietà che per i lavoratori affondano in secoli di tradizione familiare le radici delle pratiche agricole della Prince Stirbey, cantina che da un paio di decenni ha ridato lustro e successo commerciale alla regione vinicola di Drăgășani nel meridione della Romania.
Una nobiltà anche di fatto che risiede nella storia di pregio della famiglia principesca Stirbey che “ha contribuito per molte generazioni alla storia della nazione rumena”, compresa quella vitivinicola, dato che da oltre 300 anni possiede vigneti nella citata area di Drăgășani.
La famiglia, originaria della Valacchia, è apparsa per la prima volta in documenti del XV secolo, lasciando il segno “nello sviluppo politico ed economico del paese attraverso diverse generazioni”.
Personaggi chiave della dinastia sono stati il sovrano Barbu Stirbey (1799-1869) che salì al potere in Romania dopo la rivoluzione del 1848, trasformando una nazione basata sull’agricoltura e il feudalesimo in uno Stato “organizzato secondo i criteri dell’Illuminismo, con le prime imprese industriali, un moderno sistema scolastico e una sviluppata rete stradale e di comunicazione”.
Poi ecco il principe Barbu Alexandru Stirbey (1873–1946), nipote del sovrano, diventare una delle personalità più importanti della Romania della prima metà del XX secolo. Fu lui che “trasformò i suoi possedimenti a Buftea (contea di Ilfov), Stirbeiu (oggi Iancu Jianu, contea di Olt), Galicea Mare (contea di Dolj) e Onesti (contea di Iasi) in un conglomerato agricolo che apportava profitti, attraverso investimenti nella trasformazione dei prodotti agricoli”.
Nell’enorme cantina sotto il Palazzo Stirbey a Bucarest venivano invecchiati i vini delle sue tenute, mentre all’inizio del XX secolo “dopo la distruzione dei vigneti a causa della fillossera, il principe Barbu Stirbey era proprietario del più grande vivaio del paese, dove venivano innestate principalmente varietà locali”, promosse contro la tendenza alla diffusione di varietà internazionali provenienti dall’estero.
Si giunge così alla principessa Maria Stirbey, figlia maggiore del principe Barbu Al che nel 1946 eredita i vigneti di Drăgășani: dopo la nazionalizzazione avvenuta nel 1949, soltanto nel 2001 i vigneti e la cantina vengono restituiti agli eredi.
La Baronessa Ileana Kripp, nipote della principessa, con il desiderio di far rivivere la tradizione del dominio vinicolo di Stirbey, insieme al marito ha ristrutturato i vigneti e rifatto la cantina con tecnologie moderne, con “l’obiettivo di offrire ai clienti vini di alta qualità del Dominio”.
“Quando l’ho scoperto nel 1999, ho capito subito perché i miei antenati avevano scelto questo posto: mi sono innamorata a prima vista del paesaggio incantevole, delle persone affascinanti che vivono e lavorano lì da generazioni nelle loro tradizioni e dell’equilibrio tra natura e persone” ha dichiarato Ileana Kripp, aggiungendo che “20 anni fa, insieme a mio marito Jakob [Jakob Kripp, discendente di un’aristocratica famiglia tedesca con origini in Tirolo documentate dal 1294, nda], abbiamo dato vita alla tenuta vinicola Prince Stirbey, con il desiderio di scoprire il terroir di ogni singolo vigneto e il ricco potenziale delle diverse varietà di uva, evolute in questo terroir da migliaia di anni”.
Grande l’attenzione al terroir come verso la natura: “ci prendiamo cura dei cespugli del vigneto attraverso un lavoro rigorosamente manuale e riduciamo i trattamenti chimici al minimo necessario; nella vinificazione seguiamo il ritmo della fermentazione e della maturazione della natura e non forziamo il processo con interventi tecnici”.
La cantina “coltiva e vinifica solo le varietà d’uva tradizionali che, nei secoli, meglio si sono adattate a questa regione vinicola, per questa ragione e per esaltarne il carattere individuale, imbottiglia solo vini monovarietali” spiega il distributore Proposta Vini che ne ha diffuso in Italia la conoscenza insieme ai suoi prodotti.
Vini da uve identitarie come la Fetească Regală a bacca bianca proposta in versione Sec, un trionfo fruttato al naso che in bocca si precisa in mela, pesca e pera associati a complesse note agrumate in un contesto di intensa mineralità.
L’altra gloria nazionale rumena a bacca bianca Tămâioasă Românească malgrado la sua tendenza alla dolcezza qui viene proposta in una versione Sec che rimane nell’ambito di un’elegante amabilità, dai profumi di zagara ai sapori di nettarina, mandarino, albicocca essiccata, melone e cotognata.
Incanta la sua sapidità intrisa di screziature erbacee.
L’autoctono a bacca nera Negru De Drăgăşani espone con forza un bouquet di sottobosco tradotto al gusto in mora di rovo, mirtillo, ribes rosso, prugna, gelso americano, amarena e un cenno di cioccolato fondente.
Possente e carezzevole al tempo stesso.
Irresistibile il Vin De Glace dal bouquet floreale che al palato offre albicocca, sambuco, miele di Robinia, arancia candita, pesca sciroppata, uva passa,
L’acidità bilancia l’impronta zuccherina e ne accresce la raffinatezza con un magnifico finale speziato.
Una realtà così particolare necessità di un approfondimento con Gianluca Telloli, Responsabile Selezione e Ricerca di Proposta Vini, nel video che segue.
Info: https://stirbey.com/home-20-years/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/prince-stirbey/