Proposta Vini festeggia 40 anni di attività e presenta il catalogo delle perle vinicole per il 2024
La ricorrenza dei quaranta anni di attività del distributore Proposta Vini è talmente significativa da rappresentare una delle più belle notizie per tutto il Paese, poiché altamente simbolica, edificante e incoraggiante, avendo il distributore trentino compiuto parecchie rivoluzioni scegliendo sempre la strada più difficile e al tempo stesso elevata, come fare imprenditoria con massimo rigore etico e onestà (non soltanto) intellettuale, interpretare il business (pure) come contributo alla società, realizzare alti profitti ma stando sempre dalla parte dei più deboli (come i piccolissimi produttori), utilizzare il successo economico per finanziare concrete attività culturali e perfino pedagogiche (compresa l’editoria libraria), impiegare la propria forza commerciale per difendere la biodiversità e la Natura, approfittare della propria influenza mediatica per dare voce a chi non ce l’ha (come i contadini), tutto questo per conferire senso e spessore alla propria missione di mettere in commercio i vini più buoni, genuini, integri e originali che esistano.
Una lezione di stile per l’Italia, un modello da seguire per il mondo.
Ci sarebbe da gridare al miracolo per tutto questo, ma se si conoscono le persone che stanno dietro (e dentro) Proposta Vini, tutto si spiega e perfino una simile eccellenza strabiliante diventa una conseguenza logica.
Perché con il senno di oggi appare quasi inevitabile che Proposta Vini debba necessariamente avere un potente e irrinunciabile afflato culturale, visto che a fondarla è stato un finissimo intellettuale come Gianpaolo Girardi con tanto di Laurea in scienze storiche, divoratore di letteratura italiana e straniera, dall’infinita competenza in materie come storia e geografia: aveva soltanto 29 anni in quel settembre del 1984 in cui dava vita nella sua Pergine Valsugana in provincia di Trento a quest’azienda muovendo da un’intuizione profondamente innovativa, porsi come trait d’union tra i vignaioli e quell’ambito riunito sotto l’acronimo Ho.Re.Ca. con il quale “si intende definire uno specifico settore commerciale, quello dell’Hotellerie-Restaurant-Café” riferendosi alle “aziende alberghiere, di ristorazione, catering, ristoranti e bar”, dove l’attenzione per la qualità è necessariamente più acuta rispetto al canale della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) nella quale rientrano invece supermercati e in generale il commercio all’ingrosso.
Una scelta di campo netta dunque, dove ai muscoli del potere finanziario dei giganteschi player dell’enogastronomia si è invece preferito in avvio il mondo degli esercizi commerciali a dimensione umana, dove spesso può capitare di parlare direttamente con il titolare o comunque con addetti che hanno maggiore cura per ciò che veicolano ai propri clienti.
A sua volta Proposta Vini fin dall’inizio ha avuto attenzioni altrove introvabili verso i propri stakeholder, usando la meno dispendiosa modalità di consegna in groupage, evitando dispersive vendite alla clientela privata per concentrarsi invece sugli operatori commerciali offrendo comodità come la possibilità di ordinare senza limiti minimi di acquisto e la garanzia di ricevere la merce rispettando rigorosamente i tempi di consegna.
Abbiamo chiesto a Gianpaolo Girardi di esprimere davanti alla nostra telecamera ricordi e considerazioni su questi primi 40 anni di Proposta Vini, in un’intervista peripatetica (nell’accezione aristotelica del termine…) che si trova a seguire.
Un’attività che ha portato Gianpaolo Girardi ad affinare la propria capacità di storytelling, costringendolo ulteriormente a studiare, questa volta i territori sotto ogni aspetto socio-culturale e tutto l’immenso mondo ampelografico non soltanto dal punto di vista agronomico: ecco tornare allora i preziosi insegnamenti della sua formazione in storia e geografica, tradotti in strumenti decisivi per definire l’identità di un vino e del suo produttore.
Gianpaolo tra i produttori ha sempre preferito trattare quelli magari con minori risorse imprenditoriali ma più ricchi di valori umani e agricoli, operando con maieutica socratica per tirare fuori da un panorama vitivinicolo fin troppo affollato soltanto le sensibilità più attente agli aspetti intellettuali del fare vino e al contempo maggiormente impegnate nella tutela delle tradizioni e nel valorizzare uve autoctone e territoriali in grado di testimoniare pezzi della nostra civiltà.
Il catalogo di Proposta Vini è così diventato una mappa dell’Italia migliore e ogni volta che entri in contatto con un vino o un produttore inserito al suo interno hai la certezza di andare incontro a una bella esperienza in grado di unire le papille gustative con il cuore e la mente.
Un nuovo Umanesimo enoico generato dal lavoro indefesso in tutte le direzioni possibili (ma anche in quelle ritenute impossibili…) del mondo del vino, scavando con perizia archeologica in profondità alla ricerca di radici antropiche, identità nascoste, memorie perdute, testimonianze rare, ampelografia obliata, un impegno gigantesco che però ha realmente cambiato la percezione del prodotto vinicolo, portandolo dal mero godimento ludico a una consapevolezza epistemologica capace di rendere ancora più appagante e ricca l’esperienza di ogni sorso deglutito.
Testimonianza di questo apparato gnoseologico sono i tanti progetti nati da tale azione divulgativa, tutti così pionieristici e prodromici da fare guadagnare a Gianpaolo Girardi l’aura del visionario, mentre oggi le sue intuizioni sono assodato capitale collettivo perfino di colleghi e competitor.
Si tratta di “ben 18 progetti sviluppati all’interno di Proposta Vini che hanno come priorità quella di valorizzare gli aspetti storici, evocativi e paesaggistici che stanno dentro e oltre un bicchiere di vino”, da quello iniziale nel 1988 sui Vini dell’Angelo che “recupera e colleziona le varietà d’uva presenti in Trentino fino alla fine della Prima guerra mondiale, ne promuove la coltivazione, la vinificazione e la commercializzazione”…
… ai Vini Franchi per rintracciare viti precedenti alla disgrazia della fillossera, dai Vini Estremi per onorare la viticoltura eroica ai Vini delle Isole Minori al fine di sostenere piccole realtà geograficamente svantaggiate…
… quindi i Vini nelle città italiane che ricordando intuizioni veronelliane rivela l’esistenza di sconosciuti vigneti urbani mediante una pregiata collana di volumi documentatissimi…
… passando per I vini delle abbazie come riconoscimento alla fatica millenaria del mondo monastico cui dobbiamo la salvaguardia di tante bontà antiche, per approdare al manifesto delle Bollicine da uve italiane finanche sovversivo nel ribaltare copernicanamente le imposizioni dei poteri forti dell’industria vinicola per affermare invece il brio ben superiore e inarrivabile dell’uva indigena.
Enormi le conseguenze positive della ribellione gentile di Proposta Vini: piccolissime realtà produttive hanno potuto permettersi di stare sul mercato anche con minuscole quantità di bottiglie realizzate; i contadini interessati soltanto alla terra non hanno dovuto rinunciare al rigore delle loro lavorazioni per imposizioni del sistema; gli amabili integralisti della qualità senza ruffianeria hanno potuto mantenere intatte le proprie filosofie di produzione senza arretrare di un passo; i viticoltori dei territori disagiati sono stati messi nella condizione di resistere alla tentazione di mollare, rimanendo così come presidio di zone a rischio di abbandono; infine, foraggiando la resistenza dei vignaioli più eticamente ostinati, tanto verde è stato salvato da cementificazione selvaggia, speculazioni edilizie e rigurgiti latifondisti.
Qualcuno oggi la chiama RSI, Responsabilità Sociale d’impresa, mentre a Proposta Vini lo definiscono semplicemente lavoro quotidiano, da sempre, ieri come oggi, nel segno della continuità anche dirigenziale.
Un immenso patrimonio che non poteva finire infatti in mani migliori di quelle del figlio di Gianpaolo, Andrea Girardi, il quale appena trentenne sta guidando con maturità impressionante (vista la giovane età), piglio deciso e grande senso dell’organizzazione la crescita un’azienda dai numeri imponenti: 37 dipendenti (età media 34 anni), 130 agenti che coprono tutte le province italiane, 3.300 referenze in catalogo, 403 cantine rappresentate (241 produttori italiani e 162 stranieri) e un fatturato in crescita che galoppa verso la soglia dei 30 milioni di euro.
Andrea Girardi ha avuto l’estrema intelligenza di comprendere che alla già sviluppatissima componente culturale di Proposta Vini andavano aggiunte le preziose istanze della modernità, così in meno di otto anni dall’ingresso in azienda ha messo a frutto la sua brillante e mirata formazione accademica (laurea in Economia, dottorato di ricerca in sostenibilità d’impresa) inserendo tra i clienti anche la GDO (oggi ben più attenta alla qualità rispetto a quarant’anni fa) e l’e-commerce, ampliando l’export (Francia, Spagna, UK, Austria, Germania, Hong Kong, Messico, Svizzera, Russia, Irlanda), spendendo tante energie in transizione ecologica e sostenibilità in chiave green attraverso un programma di riduzione di impatto ambientale e consumo energetico…
… senza però dimenticare il benessere dei suoi dipendenti per sostenere i quali sta ottenendo la certificazione Family Audit che aiuta le famiglie dei lavoratori, quelli con cui insieme al padre Gianpaolo prosegue nella consuetudine apotropaica del bagno rituale, un tuffo collettivo nella stagione fredda nelle ancora più gelide acque di un torrente o di un lago, nella ferrea convinzione delle proprietà taumaturgiche di tale eroico rituale.
Andrea Girardi alle sue doti di condottiero e motivatore non dimentica di associare ciò che ha ereditato dalla genetica familiare, come la passione per la viticultura contadina e storica, difesa e sostenuta con tutte le forze sulla base di un ragionamento diffuso alla stampa che dimostra lucidità e delicatezza d’animo del giovane imprenditore: “ci adoperiamo per permettere ai piccoli produttori di concentrarsi sul lavoro in vigna, che possono delegare a noi tutti gli aspetti di commercializzazione e distribuzione: una collaborazione continua con i produttori rappresentati; ci poniamo l’obiettivo di dare visibilità a produttori di qualità, spesso di dimensione molto piccole che non hanno la possibilità di organizzare la parte commerciale, offrendo canali di visibilità nazionale ed internazionale”.
Di questa filosofia aziendale si ha piena applicazione nel catalogo di Proposta Vini dedicato ai prodotti vinicoli…
… il quale per l’edizione del 2024 registra l’ingresso di 33 nuovi produttori: ce ne parla proprio lui nella videointervista che si trova qui di seguito.
Questo importantissimo momento della storia di Proposta Vini è stato adeguatamente celebrato alle Fiere di Parma nel corso della presentazione dei cataloghi dedicati ai prodotti vinicoli (selezione a cura di Gianluca Telloli) e agli spirits (responsabile Antonio Beneforti)…
… in una piacevole atmosfera colloquiale dentro un contesto altamente professionale in cui ha brillato una sapiente pianificazione dell’allestimento, di una perfezione mai vista in un evento omologo, sintomo di acuta razionalità gestionale ma anche di sincera attenzione verso tutte le persone coinvolte nell’evento, nonché effetto dell’eccelsa preparazione di tutto lo staff dell’azienda, tra cui va citato Lorenzo Zanetti.
Momento clou, una cena per seicento persone ancora una volta inappuntabile…
… grazie anche alla collaborazione del noto ristorante L’Erba del Re di Modena e ai piatti creativi dello chef Luca Marchini.
In tale contesto si sono inserite delle parentesi dedicate a ringraziamenti e bilanci (dalle 6 cantine in catalogo da 40 anni ovvero fin dall’inizio, alla prima enoteca che ha dato fiducia a questo progetto) che hanno regalato commozione a tutti i presenti…
… momenti come quello che siamo riusciti a intercettare con il nostro smartphone e vi offriamo qui sotto in tutta la sua rustica immediatezza.
Info: https://www.propostavini.com/