Quattro chef ospiti: territorio e corte, anitra e savarin
La Corte di Maria Luigia e la scena di oggi.
Camillo Carmignani ha portato in Brera Parma&Co, via Tessa angolo Garibaldi, luogo di selezioni pluripremiate di culatelli e salumi rari, cucina di qualità, cantina all’altezza, ha organizzato per Expo, nei lunedì di giugno, un incontro “con quattro chef parmensi, fra i miei preferiti”.
Daniele Cocchi (22 giugno, degustazione a 55 euro), “perché lui è storico, il migliore da 80 anni nel fare quella cucina, reinventando le ricette di corte, primo vero laboratorio fra territorio e alta cucina francese, con il suo Savarin tradizionale o i Tagliolini al ragù d’anatra”.
Ma si comincia l’8 giugno con Ivan e Barbara Albertelli di Hostaria da Ivan a Fontanelle di Roccabianca. La campagna di un oste carismatico, competente. Porta un Crudo di Parma 48 mesi e Coppa da maiale padano extra pesante Maxima e la Selezione Salumoterapia, con cui cura lo stress 60 euro).
Marco Dallabona del ristorante Stella d’oro di Soragna il 15 giugno, “una stella Michelin ma ne vale almeno due”. Carattere spigoloso, prima cantina d’Italia 2012 e 2013, un magistrale Savarin in salsa classica dedicato al mitico Cantarelli e Guglielmo Capecchi, chef di Maria Luigia: riso all’onda, lingua salmistrata e polpette in salsa rossa con funghi porcini. Notevole Faraona caramellata all’aceto balsamico con sedano e mele (65 euro).
Il mio creativo, con Marco Parizzi.
Contaminazione padana del cremonese Giancarlo Tavani e i due giovani chef mantovani (ex Ambasciata di Quistello) della trattoria “Ai due Platani” di Coloreto il 29 giugno (prenotazioni allo 02 89096720).
Trattorie eccellenti, un tema buono.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 9 maggio 2015.