ReFood, il più buono e autentico ristorante tipico di Sorrento
Vi sembrerà incredibile trovare un’oasi di autentica cucina tipica in una Sorrento pullulante invece di locali per turisti che abbassano la cucina a mero amo per adescare clienti, ignorando quasi totalmente le vere peculiarità della gastronomia locale.
Questa sorprendente oasi della ristorazione sorrentina è ReFood, in via Accademia 10, nel centro storico cittadino.
Ci si strabuzza gli occhi davanti a una carta che trabocca di autentiche tipicità, soprattutto dopo avere letto decine di menu degli altri ristoranti infarciti di banalità.
Ci si chiede chi sia l’eroe del buon gusto che sta dietro a un simile ottimo locale e quando otteniamo la risposta comprendiamo finalmente la ragione di questa serietà: si tratta di Giuseppe Savarese, uno che non si limita fare il ristoratore, ma dedica invece tantissimo tempo a curare direttamente la produzione delle materie prime.
Infatti Savarese con la famiglia cura un’intensa attività agricola nella zona più vocata del sorrentino, Priora, nome che spesso si sente nominare quando si parla di eccellenze agro-alimentari del territorio.
Qui la filiera è più che corta, è ombelicale: parte di ciò che ti ritrovi nel piatto, lo ha lavorato con le sue mani il gestore del ristorante.
Così comprendi l’aria di autenticità che pervade il ReFood, dove non c’è un solo prodotto che non sia strettamente territoriale e di elevatissima qualità.
Vista la zona in cui ci troviamo, impossibile non partire subito con una piccola degustazione di Provolone del Monaco: ci portano il sei mesi di stagionatura che entra con delicatezza tra le fauci per poi impadronirsi del tuo palato, pizzicandolo lievemente, in un dominio assoluto di un latte dall’aroma erbaceo.
Ottima l’idea di attorniare il formaggio con una marmellata di arance di Priora, potente ma senza esagerare, ricca, con delizioso retrogusto amaro.
Fragrante e sincero il pane integrale che usa tutte le proprietà del chicco del cereale. Stuzzicanti i grissini aromatizzati.
Il Provolone del Monaco è protagonista principale anche dei meravigliosi Spaghetti alla Nerano, ricetta nata da queste parti che mette insieme al formaggio identitario anche la delicatezza delle zucchine, immerse in una soave mantecatura che è un alito di semplicità.
Sbalorditivi gli eccezionali Spaghetti al Limone di Priora e burro di montagna del Faito, i quali riescono nell’impresa di spegnere l’acidità citrica del limone, esaltandone invece gli oli essenziali.
Ma non è finita, perché arriva il tris di primi della tradizione, brillantemente presentato.
Su tutti, i cannelloni, in ragione della loro origine storica, di cui in città sono certi: sarebbero un’invenzione sorrentina, risalente a circa un secolo fa. Secondo altre fonti, analoghi formati e medesima denominazione esistevano anche altrove, ma poco importa: a Sorrento dei cannelloni ci si fa vanto e non possono mancare in un ristorante che segue la tradizione.
Al Refood li fanno ieratici, ricchi di pomodoro di cui si avverte la freschezza di campo.
Altro piatto identitario, ma su cui questa volta non ci sono dubbi circa la primogenitura, sono gli gnocchi alla sorrentina. Non date per scontato provarli qui, perché vi stupiranno: gli gnocchi del ReFood sono davvero fatti con le patate e preparati a mano, talmente buoni in partenza che li si potrebbe mangiare anche senza condimento. Figuratevi che prelibatezza diventano con l’aggiunta del formaggio fuso, una squisita treccia sorrentina di latte vaccino. Senza ombra di dubbio, i più buoni mai mangiati in tutta Italia.
Chiudiamo con un altro classico, le vere lasagne napoletane, dal cuore ripieno di uovo e polpettine, semplicemente strepitose.
A sancire la memorabilità del pasto, i vini delle Cantine Astroni, provenienti dal cuore caldo della Campania. Astroni infatti è il nome di un cratere dei Campi Flegrei, collocazione che annuncia la natura vulcanica di questi vini, con tutto il corredo sensoriale che ciò comporta.
La Falanghina, per esempio, è ovviamente un’esplosione di mineralità, la quale accarezza provocantemente il palato fino all’ultimo sorso, mentre seduce il naso con un profumo unico di crisommole, le albicocche del Vesuvio in dialetto napoletano.
Passando al Piedirosso in purezza del Colle Rotondella, si ha la conferma della mineralità, mentre al naso ci si sente immersi in un roseto in fiore e sul palato trionfano le amarene: niente tannini né acidità, soltanto la poesia.
Da encomio questa azienda insediata “al confine tra Napoli e Pozzuoli, nel cuore dei Campi Flegrei sulle pendici esterne del Cratere Astroni, oggi riserva naturale dello Stato ed oasi WWF”.
La cantina “per volontà della famiglia Varchetta” punta “esclusivamente sui vitigni autoctoni per produrre vini con una spiccata tipicità rivolti a chi ama ricercare il territorio nel bicchiere”.
Ringraziamo commossi per questo intento, perché è soltanto grazie ad aziende coraggiose e intransigenti come Astroni se in Italia resiste ancora la vera Cultura del vino, minacciata dalla barbarie dei troppi produttori dediti al becero profitto che hanno infestato l’Italia con i vitigni internazionali (www.cantineastroni.com).
Anche questa ottima scelta non è casuale: il ReFood mette grande attenzione nella ricerca dei vini, tanto amati qui che i gestori hanno ricavato per loro una suggestiva cantina nei sotterranei dell’edificio che ospita il locale…
… con la grande raffinatezza architettonica di un’apertura in alto…
… che rende visibili le bottiglie pure dall’esterno.
Non si può uscire da Refood senza aver gustato la Delizia al Limone, dolce tipico sorrentino dalla spettacolare eleganza. Accompagnatelo con il loro limoncello, il più clamoroso finora mai provato.
A questo tripudio di bontà, va aggiunto ancora un valore importante: la grandissima cortesia e competenza di chi gestisce (anche) il servizio, Antonino Esposito, al quale abbiamo chiesto di raccontarci questo locale.
Info: www.refoods.it