Relanghe, in Piemonte dolci dalla Nocciola più buona del mondo
La più buona del mondo: alla Relanghe non temono smentita sul primato planetario della Nocciola del Piemonte.
Tanto da affermarlo a lettere cubitali anche sul sito dell’azienda, la quale ci tiene a far sapere che “noi usiamo solo quella”.
Come potrebbe essere altrimenti se ti trovi in provincia di Cuneo? Una zona miracolata dalla Natura, la quale ha già donato spontaneamente al territorio tartufi e marroni di prima qualità, ma che sulla nocciola ha costruito buona parte della sua leggenda.
Una varietà il cui nome per esteso sarebbe Tonda Gentile Trilobata, definizione mutuata in buona parte dalla sua particolare morfologia, ma che la più pragmatica burocrazia ha sintetizzato in Nocciola Piemonte I.G.P..
Comunque la si voglia chiamare, è sempre una squisitezza che si presta magnificamente alla realizzazione di dolci.
Lo sa bene la famiglia Ceretto, prestigiosa dinastia albese che ha costruito un impero del gusto sul vino, la ristorazione (suo il noto Piazza Duomo di Alba), il mecenatismo artistico, ma anche sulla produzione dolciaria.
Quest’ultima avviene sotto l’egida di Relanghe, marchio che ama definirsi “tradizionale, artigianale e di piccole dimensioni, tale per cui ci piace chiamarla Bottega”: modestia apprezzabile per una realtà che ha conquistato un elevatissimo numero di gourmet.
Alla base c’è il rigore: Relanghe controlla l’intera filiera, a partire dal frutto, visto che i noccioleti sono di proprietà. Noccioleti che si trovano sulle colline di Langhe, Roero e Monferrato, ovvero luoghi che recentemente l’Unesco ha inserito nel Patrimonio dell’Umanità. Da qui parte una filiera sostenibile, poiché si tratta di agricoltura biologica, dichiaratamente attenta alla salvaguardia del suolo e al rispetto della natura.
Una volta raccolta, la materia prima viene interamente lavorata nella bottega di Castellinaldo (CN), dove parte della lavorazione avviene ancora a mano, come la cernita di ogni singola nocciola e perfino il confezionamento.
Visitando la struttura, si avverte un clima di reale sentita familiarità: persone appassionate e sorridenti che mostrano un forte legame tra loro, pronto a concretizzarsi in maniera spettacolare all’ora di pranzo, quando tutti, ma proprio tutti, insieme, stendono il torrone della giornata, coccolando come un figlio l’impasto che ha riposato per ore, facendo legare gli ingredienti con la stessa armonia che ha chi lo crea.
Ingredienti usati con attenzione anche per la salute, visto che tutti i dolci della Relanghe sono senza glutine.
Risultato, una serie di prodotti eccezionali, in grado di piacere perfino a chi non stravede per i dolci.
Oltre al citato torrone in varie declinazioni, tra cui quello friabile di Alba, la Relanghe realizza anche Tartufi e Dragées in tante versioni, la linea Flor de Cana di delizie con zucchero di canna dell’Ecuador non raffinato (buone da non credere, garantiamo), oltre alla semplice (si fa per dire…) Nocciola Piemonte I.G.P. Tostata, Salata e Glassata.
Capolavoro assoluto, la Torta di Nocciole da ricetta di Enrico Crippa, chef star mondiale che in questo caso ha giocato semplice (sempre per modo di dire…), sfornando una prodezza dolciaria totalmente priva di farina, ma piena di gusto all’inverosimile. Sulla confezione, un intarsio grafico che riproduce la stilizzazione di una nocciola, inscrive nel suo cuore una dedica ai bambini della famiglia Ceretto: Riccardo, Anita, Alice, Alma, Viola e Tommaso.
In questo gesto piccolo ma di grande sincera umanità, è riassunta tutta la dolcezza che scaturisce da Relanghe.
Relanghe: www.relanghe.it