Rewilding Apennines, per salvaguardare la natura selvaggia nell’Appennino Centrale
L’hanno chiamato Rewilding Apennines ed è una ONG il cui progetto parte dalla considerazione che “l’Appennino centrale è caratterizzato da una ricca diversità di ecosistemi e, quindi, anche di specie selvatiche”, infatti “l’abitante più carismatico e famoso delle foreste montane, qui, è l’orso bruno marsicano, una sottospecie endemica di questa regione”.
Un patrimonio di biodiversità che per funzionare correttamente ha bisogno che la natura sia “libera di lavorare indisturbata in tutta la sua straordinaria e bellissima complessità: in questo ambito, i processi naturali sono guidati dai sistemi della Terra e dalle specie che fanno ciò per cui si sono evolute nel corso dei millenni, ad esempio, la predazione da parte dei lupi aiuta a controllare grandi popolazioni di erbivori”.
Per questo si vuole creare “spazio per processi naturali come la rigenerazione delle foreste, fiumi che scorrono liberi, la presenza di erbivori e carnivori per avere un impatto sugli ecosistemi e quindi diversificare gli ambienti”.
Il progetto prevede quindi lo sviluppo di un “turismo legato all’osservazione della fauna selvatica” abbinato ad altre opportunità di business al fine di trasformare “i problemi dell’abbandono della terra e del conflitto uomo-fauna selvatica in grandi opportunità”, attraverso “accordi con proprietari terrieri, comunità, cacciatori e allevatori di bestiame” che consentano “la costituzione di una rete di diverse esperienze di natura selvaggia”, valorizzando al contempo “prodotti tradizionali, come il formaggio di pecora, il miele di fiori di montagna ed erbe selvatiche”.
Ce ne parla Valerio Reale nel video che segue.
Info: https://rewilding-apennines.com/it/appennino-centrale/