Il riso nel Veronese: Nano sulle spalle dei giganti
Per quanto la quantità prodotta rappresenti una percentuale molto piccola di quella nazionale, il riso del veronese rappresenta un’eccellenza italiana e si è guadagnato grande notorietà anche fuori dai confini italiani. Merito della qualità del prodotto e della capacità di promuoverlo, non soltanto come fenomeno alimentare, ma anche turistico.
La produzione di riso nel veronese si concentra soprattutto nella zona sud-occidentale della provincia. A fare la parte del leone, il territorio di Isola della Scala, grazie anche all’abilità nello svolgere un’efficace azione di marketing, il cui apice è l’organizzazione di un’imponente Fiera del Riso che si tiene in settembre (www.risovialonenano.net).
Tra gli esempi virtuosi della zona, spicca la Riseria Ferron, instancabile nel promuovere tutto il sistema risicolo del veronese. Il sito dell’azienda è prodigo di informazioni, come quando ci fa sapere che “per le sue molteplici virtù, il Riso era un tempo definito dalle popolazioni padane il tesoro delle paludi. Ancor oggi, quando una persona s’ammala, il primo rimedio a cui si pensa nella Bassa veronese è di somministrargli un piatto di Riso in bianco, perché “el Riso (sia il cibo che il sorriso) fa bon sangue”, come dice un antico proverbio, e perché possiede effettivamente proprietà rinfrescanti e astringenti”.
Tra le altre ragioni per la diffusione della sua coltivazione in questo territorio, la presenza di acque risorgive e di fontanili, nonché la pratica quasi scomparsa della marcite, antica tecnica per la fertilizzazione delle colture.
La memoria storica della zona racconta di quanto fosse improbo il lavoro dei coltivatori, per la fatica necessaria richiesta dal trattamento del terreno delle risaie, ma a causa delle infestazioni della malaria.
Ce ne volevano di tribolazioni prima di arrivare al raccolto, accompagnato dalla cattura delle carpe di risaia, efficace rimedio naturale contro insetti ed erbe infestanti.
Grazie a stenti e sapienza contadina, quella produzione è diventata il vanto della provincia di Verona, nonché un suo importante volano economico, sua dal punto vista commerciale che turistico.
Ciò per merito della lungimiranza di puntare su una qualità divenuta oggi identitaria, il Vialone Nano. “E’ stato ottenuto nel 1937 presso la Stazione Sperimentale di Risicoltura di Vercelli incrociando la varietà Vialone e Nano” ricorda il sito di Ferron, spiegando che le “caratteristiche principali del Vialone Nano sono la capacità di assorbire condimenti e la tenuta in cottura, che ne fanno il vero e proprio re dei risi da risotto”.
Il resto è storia recente: “nel 1979 venne costituito il Consorzio per la Tutela del Riso Vialone Nano Veronese, che attualmente conta una trentina di soci, tra produttori e riserie, impegnati nel rispetto di un disciplinare di produzione approvato e registrato dalla Comunità Europea. Nel 1992, si intraprese l’iter burocratico per il rilascio dalla CEE del marchio di Indicazione Geografica Protetta, per tutelare le caratteristiche e le qualità del prodotto. Nel 1996 il nostro Riso divenne il primo in Europa a poter vantare il marchio IGP”.
Abbiamo chiesto a Gabriele Ferron, titolare dell’omonima azienda, di spiegarci l’importanza del riso nel veronese.
Info: www.risoferron.com