Ristorante Casa Orazi (ex Casa Nolfi), la cucina tipica di Fano (PU)
Tra splendori architettonici, artistici e archeologici, c’è un altro aspetto fondamentale per conoscere profondamente la bellissima Fano, in provincia di Pesaro e Urbino: la sua cucina.
Se si vuole un quadro convincente e appagante della cucina di Fano, l’indirizzo perfetto è quello che conduce a Casa Orazi.
E’ il ristorante legato all’Hotel Augustus, in via Puccini al numero 2, un tempo noto come Casa Nolfi.
Il menu dei primi si apre sempre con una ricetta incentrata sui Trucioli Latini 600.27, tipologia di pasta artigianale molto amata in questa cucina. E’ uno dei “15 formati classici della tradizione italiana in una busta trasparente con un’etichetta semplice, di facile lettura, firmata Carla Latini” e prodotta dalla milanese BSL (www.pasta60027.it). “Il truciolo non è altro che una conchiglia incompiuta”, spiega l’azienda sul suo sito, “una spirale aperta e se lo puoi anche gustare, si trasforma da residuo, da rifiuto, da ciò che togli in qualcos’altro: un’appetibile scultura che ricorda la corolla di un fiore o una rosa del deserto”.
Note tecniche aggiunte da Latini, “i trucioli restano al dente” e quindi “tengono benissimo la cottura grazie alle dimensioni della cartella che all’interno della trafila determina lo spessore della pasta”, la quale cuoce in quattordici minuti.
Il titolare di Casa Orazi alle informazioni ha aggiunto che è fatta con grano Senatore Cappelli ed è prodotta a Osimo, in provincia di Ancona.
Noi l’abbiamo provata con mazzola, finocchietto selvatico e pendolini: grande la consistenza della pasta, ottimo l’equilibrio del condimento tra acidità del pomodoro e sentori marini del pesce.
Tra i secondi spicca la Grigliata con spiedino di calamari nostrani, rana pescatrice e mazzancolla con patata al cartoccio: eccezionali le panature, croccanti e saporite, tanto da esaltare la freschezza del pesce.
Merita anche quella che in carta viene chiamata “degustazione sfiziosa” di antipasti.
Naturalmente è imperdibile il piatto simbolo della città, il Brodetto alla Fanese, la cui versione del ristorante è stata considerata spesso la migliore in assoluto in appositi concorsi.
Confermiamo che è davvero un piatto eccellente, dal sapore magnifico e dalla cottura senza sbavature.
Un trionfo di quasi una dozzina di tipi di pesce, cotti alla perfezione, i cui gusti vengono sapientemente miscelati fino a creare una ghiottissima osmosi.
Consigliato annaffiare il pasto con l’autoctono Verdicchio dei Castelli di Jesi: onesto Le Moie da noi provato.
In chiusura di pasto, da non perdere la Moretta, molto di più di un “un caffè corretto” come banalmente viene definito dalla semplificazione priva di cultura: si tratta invece di un’autentica ricetta locale che si può inserire nell’alveo delle grandi preparazioni storiche a base di caffè divenute simbolo delle città di origine, come il Bicerin per Torino e la Barbajada per Milano.
Rispetto alle altre ricette, la Moretta si distingue per il carattere alcolico e una preparazione più lunga e complessa.
Il risultato è molto soddisfacente, per il palato e per lo spirito.
Dopo un pasto a Casa Orazi, si può dire di avere compreso a fondo l’anima intima di Fano.
Per questo abbiamo cercato di comprendere meglio questa cucina, facendocela spiegare da Gabriele Orazi.
Info: www.casanolfi.it