Ristorante A’ Cialoma, il giardino delle delizie di Favignana
Basterebbe già la sola bellezza del posto a giustificare una visita al Ristorante A’ Cialoma di Favignana.
Incastonato tra due giardini ipogei, ha nell’area all’aperto un punto di forza irresistibile, con le sue pareti di tufo, antica attività tradizionale favignanese di cui ancora portano il segno…
… e una fontana che indurrebbe al romanticismo anche il più duro dei cuori.
Emerge subito così la serietà dei gestori che hanno avuto il coraggio di collocare il locale in un punto poco visibile di piazza Matrice, quasi nascosto tra tanta bellezza, in netto contrasto con tutti gli altri locali dell’isola che invece si rovesciano sulle strade, facendo mangiare i propri avventori sotto gli sguardi dei passanti.
Se tutto questo giustifica la visita, è invece la cucina annunciata dal menu a indurre a sedersi e porre il tovagliolo sulle gambe con un motivato carico di aspettative.
In apertura, la fragrante e carnosa tartare di tonno ti fa capire quale sia il vero sapore di questo pesce così inflazionato dall’industria alimentare. Ci si abbina benissimo la riduzione di aceto balsamico alla mela creato dallo chef Antonino Messina, il più giovane del tandem che gestisce i fornelli del locale, il quale annovera anche l’esperienza di Matteo Torre detto Uccio.
La parmigiana di tonno è ricchissima, esaltando il lavoro sulla semplicità dei cuochi che la presentano senza traccia di unto.
E’ il momento del punto più alto del locale, quella poesia fatta gola chiamata Frascatole, ovvero une versione più grezza e appagante del cous cous. Sono tuffate in uno strepitoso brodo di pesce, creando una zuppa dal sapore pazzesco, ricca, densa e sincera.
Il cous cous più ortodosso invece qui ha un colore più scuro del solito, dovuto alla qualità della semola: grande equilibrio in bocca, tra croccantezza e docilità alla masticazione.
Gli spaghetti ai ricci di mare sono fatti alla maniera dei favignanesi, ovvero con la materia prima lavorata a crudo, al contrario della versione catanese che ne fa quasi una salsetta facendoli squagliare in padella.
E’ così che questa interpretazione dà vita a un retrogusto amarognolo con un potente sentore di mare, mitigato dall’acidità del pomodoro.
Le polpette di tonno sono ottimamente fritte e ricchissime di pesce.
Se vi rimane spazio per il dolce, da provare la delizia di una zuppa inglese fatta con la ricotta.
Dei vini si occupa la giovanissima figlia del titolare, Francesca Grammatico, volenterosa e dotata già di una buona competenza. In tavola ci ha portato una novità di uno dei più grandi nomi dell’enologia siciliana, De Bartoli: si tratta del Lucido, espressione in purezza di questa tipologia di Catarratto ancora tutta da scoprire. Al naso è una marmellata di cotogne, alla vista brilla di giallo intenso, mentre al palato sparge la dolcezza della susina a polpa bianca.
Tantissimi i clienti che affollano il locale e intelligentemente ne godono per quel che arriva dalle mani preziose della sua brigata di cucina.
Lasciamo allora parlare chi ha dato vita a tutto ciò, Giovanni Grammatico.
Info: www.acialoma.it