Ristorante dell’Hotel Gabbiano nelle Isole Tremiti, regno dell’aragosta
L’Aragosta delle Isole Tremiti è un elemento identitario della cucina di questo splendido arcipelago, collocabile in un’ideale podio italiano di tale specialità al fianco di quella delle Isole Egadi e dell’altra che si pesca in Sardegna nel mare antistante Alghero. E’ pertanto uno dei luoghi in cui è fondamentale provarla, perché caratterizza l’intera esperienza di visita del posto.
Per andare sul sicuro, alle Tremiti è consigliato gustarla al Ristorante dell’Hotel Gabbiano, tra i pochi che riescano ad assicurarsi qualche aragosta anche nel periodo in cui scarseggiano, garantendo la provenienza del crostaceo dalla porzione di Adriatico in cui galleggia l’isola di San Domino, in cui si trova il locale che si affaccia sulla piazza dedicata allo scomparso cittadino illustre Lucio Dalla, anche se l’ingresso avviene da via Garibaldi 5.
A convincerci di provare qui l’aragosta sono stati i modi gentilmente convincenti del gestore, dai quali abbiamo colto un’onestà intellettuale fondamentale quando ci si approccia a questo genere di materia prima ittica, della cui provenienza si deve sempre essere certi.
Onestà comprovata dall’avvertirci che la modalità di cottura dell’aragosta ai carboni sarà pure tanto iconica e ricercata dai gourmet, ma in realtà tende ad asciugare la carne, quindi, se si vuole gustarne tutta la succosità intatta, è preferibile invece una preparazione più delicata insieme al pomodoro, per creare un intingolo da utilizzare anche con la pasta, creando così un delizioso piatto unico.
Consiglio seguito, con grande soddisfazione.
I Paccheri, intinti nel sugo dell’aragosta, sono risultati spettacolari, ricchi di suadente acidità del pomodoro sposata dalla dolcezza intrisa di salinità del crostaceo.
Una pietanza clamorosa, arricchita da un’aragosta sincera, come evidenziato dalla piccola taglia (quindi poco commerciale) e dal grandissimo gusto, vera esplosione di freschezza.
All’altezza anche il resto della cucina, come uno sbalorditivo tris di tartare di pesce, dove al classico strepitoso tonno è stato affiancato un gambero rosso eccezionale e una fenomenale ricciola tirata su da un pescatore delle Egadi con un metodo tradizionale di pesca in vigore nella zona.
Un plauso anche ai dolci, con pochi ingredienti ma tanto gusto, ben presentati in tavola, dal semplice ma imprescindibile sorbetto, ben cremoso…
… alle ricette più elaborate.
Pasto, eccellente, irrorato perfettamente dal Mjere, vino di Michele Calò e figli che assembla lo Chardonnay con un’uva aromatica pugliese che meriterebbe maggiore fama come la Verdeca, creando un tripudio di profumi floreali che in bocca si traducono in un mirabile intreccio di elementi zuccherini e minerali.
Di giorno la vista del locale è certamente magnifica, ma anche la sera ha un suo estremo fascino, grazie alla visione dell’isola di San Nicola con la sua caratteristica illuminazione.
Alla gradevolezza dell’esperienza contribuiscono molto i racconti del gestore, capaci di illustrare la realtà del luogo e di fornire preziose informazioni a chi voglia approfondire gli aspetti storici e antropologici dell’arcipelago delle Tremiti.
Info: http://www.hotel-gabbiano.com/hotel-ristorante-gabbiano-isole-tremiti/