Ristorante pizzeria “C’era una volta” a Pesaro, tra pizza Rossini e Penne Mery Picchio Pacchio
Un indirizzo sicuro e accogliente per gustare (almeno) due specialità che valgono il viaggio a Pesaro, la pizza simbolo della città e una rarissima ricetta quasi scomparsa: è il ristorante-pizzeria C’era una volta dal 1976 attivo in via Cattaneo 26, contrassegnato da una grande attitudine a comunicare con il cliente, fin dall’esterno con la sua lavagna ricca di messaggi…
… proseguendo all’interno con vari messaggi spesso ironici, scritti anche a lettere cubitali…
… per non parlare del suo menu curatissimo sul piano grafico…
… pieno non soltanto di innumerevoli pietanze in carta ma anche di tantissime informazioni e storie da leggere, arricchendo realmente la cultura gastronomica del territorio del cliente…
… appagando pure sguardo e curiosità con foto suggestive e detti dialettali.
Questo è il tempio di una specialità sorprendete e perfino controversa dedicata a un figlio famoso della città, la Pizza alla Rossini, la quale sconvolge per la presenza della maionese ritenuta sacrilega dai puristi ma che merita decisamente di essere provata pure dagli scettici.
Come narrato dal locale “la base della Rossini è la stessa di una pizza margherita, con la differenza che sopra vengono adagiate delle fette di uovo sodo e, udite udite, una generosa dose di maionese (ovviamente da noi solo fatta in casa, con la ricetta della Nonna) e non fa niente se vi sembrerà una cosa da stranieri in visita turistica nel Bel Paese, per i pesaresi è la pizza più prelibata, tanto che nelle statistiche delle vendite si attesta sempre al primo posto”.
Comunque “di certo c’è che questa particolare pizza deve il suo nome al celebre compositore marchigiano Gioacchino Rossini e la si può mangiare soltanto a Pesaro” dove “negli anni è diventata un orgoglio territoriale”.
La vera storia della Pizza Rossini “ci dice che negli anni sessanta una pasticceria del corso iniziò a proporre delle pizzette guarnite con uovo sodo e maionese, un abbinamento da tramezzino o da tartina per l’aperitivo che in città funzionava alla grande, tanto che le pizzerie al taglio iniziarono a proporla dandole il nome di Rossini, in omaggio al celebre compositore che qui ebbe i suoi natali”.
La lista delle possibili Rossini in questo locale è effettivamente infinita, con oltre trenta versioni, ma al neofita è consigliabile partire dalla declinazione classica, spiazzante ma che si fa gustare con molta golosità.
Al C’era una volta però si deve andare necessariamente per provare una ricetta straordinaria che sta salvando dall’oblio, le Penne alla Picchio Pacchio, preparazione creata oltre mezzo secolo fa in un ristorante della città ormai sparito, merito di uno chef che però ha lasciato in segno a Pesaro.
E’ una pasta dal gusto meravigliosamente esplosivo, tra le più ghiotte esistenti, cremosa e speziata, valorizzata da una cottura perfettamente al dente e da un condimento irresistibile che contempla panna, ragù, aglio, prezzemolo e peperoncino.
Qui però tutto è buono, anche la particolare piadina da ricetta locale.
Da sottolineare l’intelligenza di una carta dei vini per tutte le tasche resa molto interessante da un’attenta ricerca di referenze regionali.
Completa l’ottimo quadro un servizio attentissimo e umano, oltre alla generosa empatia del titolare, sempre pronto a raccontare le storie che stanno dietro alle pietanze proposte.
Info: https://www.ceraunavolta-ps.com/