Da Salerno a Milano, Capperi che pizza!
I capperi non c’entrano , ma Capperi… che Pizza!!!, marchio franchising a Salerno e Milano della famiglia Acciaio, ha il suo perché.
Me ne parla Anita con la figlia Carmen nel pizza point di Piazza Santa Maria del Suffragio al 3.
Tutto nasce fra Pompei e la campagna vesuviana quando Giuseppe Acciaio, erede del marchio di botteghe, ristoranti e pizzerie Lucullus, fonda la GMA Import Export Specialità, paniere di eccellenze, non solo campane, e straniere.
Luigi Acciaio è il maestro pizzaiolo che firma le ricette gourmet, Gilberto Acciaio il beer sommelier. Farine semi integrali e integrali Petra (macinate a pietra), lieviti naturali selezionati (riposo dell’impasto: 36 ore), tutti i prodotti in vendita.
I pochi ingredienti sul disco naturali e a vista. Come i pomodori, selezionati dai Monti Lattari all’Agro nocerino-sarnese fino al Vesuvio: pomodorini del Piennolo Vesuvio Dop, rossi e gialli, San Marzano Dop e il Presidio Slow Food Miracolo di San Gennaro, Corbarini in acqua e sale o salsa e olive di Caiazzo; arrivano il Cilento e il Vallo di Diana, la cacioricotta e le Alici di Menaica (Cetara), i carciofi di Schito.
Il fiordilatte, ma 30 per cento latte di bufala, la bufala e la provola.
Buoni i fritti e una Montanara davvero speciale, sulla pizza pomodori interi quasi confit, dal San Marzano al Corbarino della Margherita Corbari.
Buona la ricetta con le Alici di Menaica.
Disco sottile, a volte croccante, cornicione mai gommoso (se riesce bene).
Poco siero, poco olio (provate i mono cultivar Rotondella e Carpellese).
Tutta materia prima, brave Anita e Carmen.
Info: http://www.capperichepizza.com/
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 21 luglio 2018
MARCO MANGIAROTTI