Salò, la bellezza discreta del lago di Garda
La Storia ne ha fatto teatro di pagine forti e il cinema vi ha ambientato racconti cruenti, eppure Salò è l’esatto contrario, una placida finestra sulla bellezza della sponda bresciana del Lago di Garda, meta di chi cerca serenità.
Il Comune, sul sito istituzionale, non manca di ricordare la Repubblica di Salò, ma in maniera asettica, senza alcun cenno a ciò che ha simboleggiato nel dramma della Seconda Guerra mondiale. Oggi quella fase bellica è tradotta unicamente in “un itinerario fra i palazzi e le ville di questa città”, in cui si citano edifici requisiti da ministeri o sede di qualche organismo “presieduto dallo stesso Mussolini”, con innocue sottolineature degli stili architettonici e la segnalazione di dove si trovasse la Casa del Fascio, mentre si parla disinvoltamente del “comando della Polizia di Salò il cui capo era Tullio Tamburini” e di chi gestiva l’agenzia di stampa della propaganda fascista (www.comune.salo.bs.it).
Questa pagina nera dell’Italia è incastonata tra Origini Storiche ipotizzate nel periodo etrusco e rievocazione dello splendore portato dai Romani, anche se “probabilmente in epoca preistorica, qui c’erano insediamenti neolitici di grande rilievo”.
Il presente è invece dichiaratamente incentrato sul turismo, il quale starebbe “alla base tanto della vita dei salodiani quanto dei numerosissimi ospiti, italiani e stranieri, che soprattutto d’estate soggiornano sul lago di Garda”.
Forte la presenza di turisti tedeschi, nonché la vocazione per le presenza estive, merito anche degli attracchi per i natanti.
Sempre nel sito citato, in un documento il comune autoproclama Salò quale “capitale storica del lago di Garda”. Gli elementi di tale proclamazione sono “il calendario estivo delle manifestazioni”; le “moltissime persone che trascorreranno le loro vacanze”; la possibilità di “ritagliarsi una vacanza su misura, iscrivendosi a corsi di vela, o abbronzandosi in relax al sole o immergendosi col trekking in una terra incontaminata tutta da scoprire e assaporare”; l’intensa attività culturale “fatta di rassegne musicali, danze, concerti, mostre d’arte, teatro, cabaret, feste tradizionali”; non ultimi, i tesori del lago, anche quelli enogastronomici, tra cui però si cita il carpione, pesce che invece è ormai introvabile da anni a causa di un fermo biologico e che non si sa se tornerà mai più sulle tavole.
Da segnalare che sovente vengono allestite interessanti mostre.
Per il resto, a parlare sono il panorama e il contesto urbano, come mostra il video che segue.