San Massimo, il Carnaroli della riserva: boschi, fontanili, il riso…
L’autentico Carnaroli e la Riserva San Massimo a Groppello Cairoli, un’area naturale di oltre 600 ettari, nel Parco lombardo della Valle del Ticino.
Un terzo coltivato a riso, brughiere, quattrocento ettari di bosco, una foresta unica di ontani scuri, querce, pioppi, betulle, risorgive e quarantaquattro fontanili, alberi da frutto autoctoni intorno ai campi.
Un ecosistema autoregolato e unico dove la biodiversità, permette un’agricoltura bio-integrata senza chimica. Per il miglior riso italiano, scelto da Cracco, Bottura, Cerea, Scabin, L’Enoteca Pinchiorri, Battisti, il primo, al Ratanà.
A Milano lo trovate a Eataly e Rinascente. Alla Macelleria l’Annunciata. Dino Massignani è il custode della riserva e la memoria, “mia madre era mondina”. Ci porta su una camionetta militare fra i sentieri, i fontanili, i laghetti, il bosco e i campi, mentre corrono daini, caprioli…
… si nascondono la volpe, la faina, il tasso e l’istrice, sbucano dalle tane le nutrie, volano l’Airone bianco maggiore, l’Airone rosso, Ibis sacro, il Fagiano. I rapaci. Trote e carpe nuotano nell’acqua sorgiva che porta limo ai campi.
“Di 180 varietà di riso il Carnaroli è il più pregiato dei superfini – spiega Dino -. Noi abbiamo selezionato le migliori sementi, lasciamo i campi più esterni per alimentare uccelli e animali che nutriamo con mais e foraggio durante l’inverno. Il riso viene raccolto in ogni campo e pesato, selezionato, di ognuno abbiamo lo storico, lo scarto viene dato agli animali”.
Ci porta nel nuovissimo “impianto essiccamento a gas metano, bassa temperatura per non entrare in cottura, selezione e confezionamento sotto azoto. Solo i chicchi perfetti arrivano al consumatore. Lo stivaggio in silos non arriva a un anno. La pilatura lenta è a pietra”. Il problema è che si può vendere come Carnaroli “anche i risi similari, come il Carnak, Carnise, Carnise precoce, Poseidone, Ulisse. Noi garantiamo il 100 per cento. Il merito è di una proprietà che ha chiuso la riserva di caccia, acquisito altri terreni, investito sulla qualità e l’azienda agricola”.
Passiamo davanti alla villa inizio ’900, elegante e sobria, davanti a un laghetto sorgivo. Il Bianco, l’Integrale, il semi integrale Rosa Marchetti e il Vialone Nano sono i gioielli di famiglia (compro solo San Massimo da anni).
Info: https://riservasanmassimo.net/la-riserva-san-massimo/
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 30 marzo 2019
MARCO MANGIAROTTI