Al centro di San Vito Lo Capo (TP), la civiltà del turismo popolare
San Vito Lo Capo è un raro esempio di come si possano armonizzare le aperture al turismo popolare con il rigoroso rispetto di ambiente e paesaggio.
La massa di turisti che ne affolla il centro urbano potrà scoraggiare l’approccio in alta stagione di chi rifugge la calca, eppure se si sfida il luogo comune si può scoprire una città che riesce ad alimentare la vocazione popolare senza mai perdere il controllo delle proprie bellezze.
San Vito Lo Capo è infatti meta di chi vuole stare in allegria in un clima di festosa libertà, ma soprattutto eldorado dei giovani che vi trovano una movida tra le più intense e sane della Sicilia. Eppure in città non c’è alcuna traccia di degrado.
Si spiega benissimo così l’enorme successo popolare e civile di questa perla in provincia di Trapani.
Tra le tante ragioni, quella irresistibile di una spiaggia bellissima che è anche gratuita. Cui si aggiunga lo scenario, rimasto intatto grazie alle battaglie degli amministratori locali contro l’edilizia selvaggia.
Il risultato è un centro cittadino che ha mantenuto l’aspetto di borgo marinaro, un low profile che si erge a fascino letterario.
Nulla che echeggi infatti mete chic come Taormina o altri luoghi che si sono rifatti il trucco per abbagliare i turisti: qui le case hanno ancora la grazia modesta e sincera della semplicità, senza alcun artificio.
Semplicità popolare tenuta comunque sotto controllo dagli amministratori, per evitare che possa attecchire la sciatteria da cui sono afflitti tanti luoghi gratuiti. Lo dimostra il severo controllo dell’accesso delle auto, regolato in maniera tale da evitare l’assalto indiscriminato.
Lo spirito, come ti spiegano, è che si possa venire a San Vito Lo Capo e godere del suo mare anche se non si hanno grandi disponibilità economiche, ma tuttavia senza che si possa trasformare la spiaggia in un bivacco, come accade in tante, troppe altre spiagge libere siciliane.
Ecco, nel video che segue, il risultato di tanta oculatezza.
Unico neo, la mancanza di attrazioni culturali in città.
In centro da visitare c’è soltanto il luogo di culto della comunità cattolica.
E’ invece chiuso da qualche anno purtroppo il Museo del Mare inaugurato nel 1997: sulla carte sarebbe interessante, poiché raccoglie reperti archeologici e alcune testimonianze di naufragi, ma tutto per adesso giace nei magazzini di un ufficio del Comune.
Meglio allora munirsi di un’automobile: basta muoversi per pochi chilometri dentro l’esteso territorio di San Vito Lo Capo per arricchire l’intelletto quanto tutto il resto.