Sidro MeLaGodo, dalla Valtellina gli spumanti di mela dal gusto italiano
Una bevanda antichissima dalla sempre maggiore fama moderna è il sidro che nasce dalla fermentazione alcolica delle mele, oggi prodotto anche con tecniche mutuate dall’enologia per essere trasformato in particolari spumanti, come nel caso esemplare della linea MelaGodo che li realizza tramite un processo interamente artigianale, con l’impiego di frutta della Valtellina coltivata su terreni che vanno dagli 800 ai 1000 metri di quota.
A produrre questo sidro in varie declinazioni è l’Azienda agricola Laura Del Fatti di Grosotto in provincia di Sondrio, una piccola azienda a conduzione familiare dedita inizialmente alla sola coltivazione delle mele, fino a quando dieci anni fa a Simone, figlio della fondatrice dell’azienda, venne l’idea “di creare qualcosa di unico e non ancora presente sul territorio, ma al contempo in grado di racchiudere in sé i due elementi valtellinesi per eccellenza: la mela e il vino”.
Per i produttori quell’intuizione “nata così, quasi per caso, in un giorno qualunque, ora è una piccola realtà, lì ad insegnarci e ricordarci che a volte le idee migliori nascono in giorni ordinari e riescono a diventare realtà concrete grazie a passione e determinazione”.
Fino a ottenere riconoscimenti significativi: “la versione Extra Dry, già premiata alla fiera internazionale del sidro a Francoforte con medaglia d’oro, è stata di nuovo vincitrice della medaglia d’oro a Londra e del trofeo per il miglior sidro secco di mele in assoluto in Spagna; la versione Brut, invece, è stata recentemente premiata con una medaglia di bronzo a Londra e una medaglia d’argento in Spagna; la versione Nuvolò, proposta in anteprima, è stata anch’essa premiata con medaglia d’argento in Spagna”.
Nella degustazione, è interessante cogliere le differenti sfumature delle tre referenze prodotte, anche perché dovute al lavoro in cantina teso ad esaltare ogni volta una peculiarità diversa.
Il prodotto basilare per comprendere il progetto può essere considerato il Nuvolò, un metodo classico da 24 mesi, pas dosé a sboccatura parziale, con fondo: è quello in cui sono maggiormente evidenti i riferimenti e i descrittori della frutta impiegata, dal potentissimo bouquet di purea di mela al gusto esplosivo del medesimo frutto con tutta la buccia, con aggiunte di cannella, camomilla e cardamomo.
La sua abboccatura è così esuberante da renderlo molto amabile e al tempo stesso quasi carnoso.
Esuberanza che viene asciugata e portata ai vertici dell’eleganza secca invece nell’Extra Dry che seduce subito lo sguardo con il suo affascinante colore dorato quasi bizantino, mentre il naso è irretito da note di mela cotta e spezie dolci, presentando pure un tocco balsamico.
In bocca si dispiega la confettura di mela, insieme a miele di Sulla e alloro.
Stuzzicante da impazzire, ha un bel piglio zuccherino regolato dalla giusta acidità.
Soltanto nel finale tanto equilibrio lascia il sopravvento al corredo aromatico del frutto.
In mezzo ai due estremi si colloca il Brut che affina sui lieviti da 6 a 12 mesi, la cui caratteristica originale è di variare lo spettro sensoriale dei precedenti, virandoli verso nette espressioni di frutta secca e in certe nuance anche tostata, aggiungendo una screziatura erbacea amaricante che lo ingolosisce.
Sono nettari eclettici che possono andare bene in ogni momento, ma che si esaltano a tutto pasto per la capacità di accompagnare qualsiasi pietanza donando freschezza, corpo e intensità.
Il livello è già molto alto, ma la sensazione è che sia soltanto l’inizio di un’esperienza di eccellenza destinata a lasciare il segno nel settore.
Info: https://www.sidromelagodo.it/