Sirmione (BS), bellezza millenaria che si specchia nel Lago di Garda
Sono millenni che Sirmione incanta l’Umanità.
Un coacervo di bellezze naturali, splendori architettonici e meraviglie archeologiche ben raro da trovare in un solo centro.
Sarà per questo che è stata idealmente eletta come capitale della sponda bresciana del Garda meridionale. Del resto, Sirmione nel lago ci si tuffa con la sua penisola che raccoglie il centro storico.
Un centro in cui dolce perdersi tra vicoli e scorci pronti a regalare sussulti, soprattutto quando si aprono verso le acque lacustri.
Scorci che abbiamo catturato nel video che segue.
Se poi si cerca una stimolo intellettuale, il luogo ne è pieno. “Grazie alla sua felice posizione naturale, le diverse epoche storiche hanno lasciato a Sirmione segni così cospicui da offrire tuttora materia di nuovi studi e di nuove scoperte agli archeologi e agli storici”, si legge nella sezione dei Servizi per il turista del sito del Comune di Sirmione, dove si sottolinea che “la storia conosciuta della penisola comincia nel secondo millennio a. C., l’età del Bronzo”.
La traccia più sontuosa di questa lunga storia sono le Grotte di Catullo, “rovine della villa romana (I secolo d. C.) che una lunga tradizione, priva di fondamento, attribuisce al poeta Catullo, vissuto nel I secolo a. C.”: sarà incerta l’attribuzione, ma è sicuro l’impatto spettacolare della struttura che si staglia su uno sfondo che unisce acqua, terra e cielo.
La villa si trova all’interno di un’area archeologica che “conserva al suo interno i resti di una delle maggiori ville residenziali dell’Italia settentrionale”, comprendente anche un “piccolo ma rilevante Museo archeologico di Sirmione, che espone reperti provenienti da Sirmione e da alcuni siti del basso Garda” (www.grottedicatullo.beniculturali.it).
Splendido anche il Castello scaligero, porta d’accesso al centro storico ma un tempo presidio per la difesa del posto, eretto tra il ’200 e il ’300: imperdibile una sua visita all’interno (www.roccascaligerasirmione.beniculturali.it).
Ma “le attrattive naturalistiche e storico-archeologiche non sono tuttavia le sole a caratterizzare Sirmione”, avverte ancora il sito del comune: “sin dal Rinascimento era nota la presenza di una fonte termale calda e solfurosa, la Bojola, che zampilla dal fondale a 250 metri dalla riva orientale”.
Se ne può godere ad Aquaria, la Spa Termale di Terme di Sirmione (www.termedisirmione.com).
Da non perdere anche le chiese, diverse delle quali impreziosite da affreschi di pregio, come nel caso della chiesa di San Pietro in Mavinas.
L’unico aspetto che non brilla nel centro storico è la ristorazione: tutti i locali inseriti all’interno delle mura hanno una pesante impronta turistica e non c’è traccia nei loro menu di ricerca culturale riguardante le tradizioni gastronomiche del territorio.
Ma basta uscire dalla porta del Castello Scaligero e allontanarsi appena qualche metro dal centro storico per incontrare un locale prezioso e di elevato livello culturale come il Ristorante Erica, ricchissimo di ricette tipiche.
Il centro di Sirmione invece brilla per le gelaterie: ce ne sono un’infinità, probabilmente la concentrazione più alta di tutta Italia, con un livello medio alto per qualità e varietà.
Info: www.sirmionebs.it