Specialmente… a Reggio Calabria e provincia: le tipicità
Viaggio tra le squisitezze identitarie di questa provincia calabrese che sbalordisce con i tesori donati dalla natura e dal lavoro dei suoi contadini e artigiani del gusto.
Il bergamotto per un miracolo della natura può nascere e svilupparsi con le sue migliori caratteristiche peculiari soltanto in una lingua di terra della provincia di Reggio Calabria che si affaccia sullo stretto di Messina. Francesco Gangemi lo coltiva in rigorosissimo regime biologico in un’area di grande interesse storico e archeologico.
E biologici sono pure i prodotti della trasformazione alimentare del bergamotto che Gangemi crea artigianalmente in un piccolo locale situato nel cuore delle piantagioni: succhi, marmellate, infusi, canditi, sciroppi, perfino un energy drink, tutta un’esplosione di sapori semplici e sinceri, con un profumo ineguagliabile che ti inebria. (continua a leggere a questo link).
Caciocavallo di Ciminà, Presidio Slow Food della Calabria
“Ciminà è un comune di 700 abitanti della Locride, il cui territorio ricade nel Parco Nazionale dell’Aspromonte: il caciocavallo si produce in questa zona da tempi immemorabili”, spiega Slow Food: facendo notare come si facciano buoni caciocavalli in tutta la Calabria, a differenziare quello prodotto a Ciminà è il suo essere a due testine, piccolo, allungato.
Formaggio da consumare freschissimo, magari grigliato. (continua a leggere a questo link).
Il Pane di Grano di Pellegrina, fragranza De.Co. calabrese
Chiamarlo Pane di Grano può sembrare un’ovvietà, invece è un’affermazione di orgoglio ancestrale. Perché questo pane rappresenta la comunità di Pellegrina, frazione di Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria. La rappresenta a tal punto da avere conseguito la De.Co., Denominazione Comunale di Origine.
E’ un prodotto contrassegnato dalla fragranza tipica resa dalla cottura nel forno a legna: dall’impasto profumato e consistente, a ogni morso sprigiona rustica semplicità che ricorda i sapori di una volta. Mangiarlo, significa ricongiungersi con la più sincera anima contadina della Calabria. (continua a leggere a questo link).
Il Torrone di Bagnara Calabra (RC), nel mare di delizie di Cundari
Il torrone a Bagnara Calabra è una tradizione talmente importante da essersi guadagnata la certificazione IGP (Indicazione geografica protetta) ed essere divenuto perfino elemento di richiamo turistico per questo centro balneare in provincia di Reggio Calabria.
Maestro riconosciuto di questa specialità è Vincenzo Cundari, titolare dell’omonima pasticceria in via Nazionale 274.
Sotto questo marchio IGP sono riunite tre differenti tipologie di torrone: martiniana, torrefatto glassato e bianco glassato. Molto tipico anche il torroncino ostiato. Ma sono tantissimi i gusti di questa delizia che si possono trovare nella pasticceria. (continua a leggere a questo link).
Prugne di Terranova De.Co.
Le tradizionali Prugne di Terranova vengono coltivate nel comune di Terranova Sappo Minulio (RC). Esse vengono dette anche “prugne dei frati” (o “prùna dì fràti” in dialetto) poiché introdotte probabilmente sin dal ‘500 dai monaci benedettini celestini. Già nel 1691 Padre Giovanni Fiore da Cropani nella sua Della Calabria illustrata elencava tra le prugne presenti in Calabria anche “quelle dette di frati, quali sono molto nobili, e delicate”. (continua a leggere a questo link).
Criserà, a Catona (RC): fare vino in Calabria come gli antichi Greci
Se un tempo lontano i Greci definirono l’attuale Calabria come Enotria, terra del vino, ci sarà pur stata una valida ragione. I vini territoriali calabresi di Criserà dimostrano a distanza di millenni che anche su questo i civilissimi Greci non si sbagliarono.
La Casa Vinicola Criserà dal 1957 fa vino come si è sempre fatto, utilizzando esclusivamente vitigni autoctoni calabresi, fatta eccezione per un paio di bianchi in cui le uve locali sono in blend con Chardonnay e Sauvignon.
Se sono immancabili il Gaglioppo e il Greco Bianco, tutt’altro che scontato è trovato un Nerello Calabrese in purezza, mentre è ben raro, quindi meritevole, l’impiego di uve meno note come Greco Nero, Petroneri, Prunesta e Castiglione. Ma anche sul Sangiovese da loro utilizzato ci sarebbe da riscrivere la storia… (continua a leggere a questo link).
I Salumi d’Aspromonte della Diamante, a Laganadi (Reggio Calabria)
La cooperativa Diamante potrebbe limitarsi a vantare la innegabile bontà dei suoi genuini prodotti di norcineria, invece si è caricata di una missione culturale, quella di salvaguardare attraverso i suoi salumi anche “le ricchezze che la terra naturalmente ci offre”, perché “spesso corrono il rischio di andare perse”.
La terra in cui producono le loro squisitezza è quella dell’Aspromonte, dove ha sede la struttura, a Laganadi, piccolissimo comune italiano (appena quattrocento abitanti) in provincia di Reggio Calabria. (continua a leggere a questo link).