La Specola: a Firenze il più antico museo scientifico d’Europa
Fuori dai percorsi obbligati, a Firenze ci si può imbattere in piccoli grandi musei, magari detentori di primati storici ed estetici invidiati nel mondo (www.piccoligrandimusei.it).
Come il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze, uno dei primi musei scientifici al mondo, essendo stato fondato nel 1775 dal granduca Pietro Leopoldo di Asburgo Lorena con il nome di Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale.
Costituito da sei sezioni allocate in differenti palazzi, rappresenta una rete di scoperte abbacinanti, oltre a rappresentare un vero percorso alternativo tra luoghi monumentali del centro di Firenze.
Un’occasione imperdibile per fare un bagno di cultura in Antropologia ed Etnologia, Botanica, Geologia e Paleontologia, Mineralogia e Litologia, Zoologia.
“Vi sono ospitati reperti di straordinario valore scientifico e naturalistico”, spiegano dall’Università: “gli erbari cinquecenteschi, le preziose cere del ‘700, gli scheletri fossili di grandi mammiferi, le collezioni di variopinte farfalle, i grandi cristalli di tormalina, le spettacolari maschere Maori, i gioielli etnici dei popoli nativi, gli alberi monumentali dell’Orto Botanico”.
In questo contesto rientra, nella sezione Zoologia, il Museo La Specola, situato in via Romana a Firenze, il quale a proposito di primati non vanta soltanto quello di più antico museo scientifico d’Europa aperto al pubblico, ma anche di depositario della più grande collezione al mondo di cere anatomiche, eseguite tra il 1770 ed il 1850.
Si aggiungano oltre tre milioni e cinquecentomila animali impagliati, cinquemila dei quali esposti al pubblico, per comprendere come sarebbe un delitto andare a Firenze e non visitare un luogo che a cotanta meraviglia associa sempre il rigore scientifico.
“Il nome della Specola si riferisce all’osservatorio che il Granduca Pietro Leopoldo fece costruire sul tetto, dove oltre all’originario osservatorio astronomico trovava ubicazione anche la storica ma dismessa stazione meteorologica di Firenze” spiegano dal Museo.
Nelle sale si trovano animali estinti e in via di estinzione, cere anatomiche, molluschi marini e continentali, insetti, crostacei echinodermi, mammiferi, pesci, anfibi e rettili, invertebrati, oltre al Salone degli scheletri.
Inoltre “è conservato al museo della Specola di Firenze lo scheletro di elefante indiano cui fece riferimento nel Settecento Linneo, il padre della classificazione scientifica degli organismi viventi”, come ha avuto modo di scrivere il Corriere Fiorentino nel novembre 2013 dando notizia dell’esito di uno studio internazionale, mentre dal Museo sottolineano che “lo scheletro del Museo di Storia Naturale di Firenze è l’esemplare più importante a cui fare riferimento per definire l’elefante indiano”.
Nella struttura ha sede anche la cosiddetta Tribuna di Galileo: “aperta solo in occasioni speciali, è un raro esempio di stile neoclassico in città”: “fu inaugurata nel 1841 dall’ultimo Granduca” e “presenta una grande statua di Galileo ed alcune pitture dedicate al sapere scientifico”.
E’ qui che abbiamo chiesto a Fausto Barbagli, curatore delle collezioni della Specola, di raccontarci il Museo.
Info: www.msn.unifi.it