Sperone di Gallo e Rosciola, rari oli molisani bio da Emilia Martino
Il Molise ha una tale ricchezza olearia che basta approfondirne lo studio per fare scoperte entusiasmanti in successione, come la constatazione che diversi comuni sono titolari di cultivar di olive dalla storia locale con radici secolari, come nel caso di Rotello, piccolo centro in provincia di Campobasso di poco più di mille abitanti ma che vanta ben due qualità identitarie: Sperone di Gallo e Rosciola di Rotello.
Una vera rarità, per una realtà però ancora poco nota che meriterebbe maggiore fama, perché si tratta di preziosa e vivida testimonianza dell’immensa ricchezza della biodiversità del nostro Paese.
Custode di questa produzione tanto piccola quanto prodigiosa per qualità e rilevanza culturale è Emilia Martino, da ascrivere allo sparuto ma significativo gruppo degli eroi dell’agricoltura italiana, per la passione, la competenza e l’umanità che infonde alla sua azienda di Tradizione Biologica.
E’ lei che si è ostinata a salvaguardare entrambe le cultivar citate, facendosene custode ma anche divulgatrice, dal momento in cui ha deciso di produrle addirittura in purezza, con in etichetta il nome della singola qualità di oliva.
In entrambi i casi si tratta di olio extravergine di oliva realizzato in rigoroso regime biologico certificato.
Dello Sperone di Gallo, nell’uliveto di Emilia “sono presenti solo 80 piante, di conseguenza è un olio a produzione molto limitata ed esclusiva: in fase di raccolta le olive sono di un color rosso vinoso”, il cui abbinamento ideale “è con i legumi, le bruschette e il pinzimonio (olio, sale e pepe, per condire verdure crude o arrostite)”. L’olio che se ne trae è Antemi, monocultivar di Sperone di Gallo il cui bouquet è delicatamente erbaceo, così come l’approccio al palato che soltanto nel finale rivela cicoria appena raccolta e un tenue accenno piccante. Olio dal piglio elegante.
La Rosciola di Rotello porta significativamente nella denominazione il nome del comune in cui vegeta, certificazione di un legame ancestrale con questa zona. L’olio a cui dà vita questa monocultivar è Zaira che al naso propone fiori ed erbe officinali, mentre in bocca è decisamente erbaceo, con il piccante subito in evidenza, cui si aggiunge una nota dolce in sottofondo. Olio di notevole complessità.
Per spiegare la singolarità di questi prodotti intervengono le note dell’azienda che spiegano come “il perfetto connubio del clima mite favorevole alla coltura, delle varietà locali perfettamente adattate all’ambiente e della particolare qualità del terreno a reazione alcalina, hanno come risultato finale una forte caratterizzazione sulla componente aromatica, conferendo quella gradevole sensazione di fruttato armonioso che si esalta, ancor di più, con l’estrazione a freddo dell’olio”.
A parlarci di queste cultivar e degli oli che produce è proprio Emilia Martino, nel video sottostante.
Info: http://www.tradizione-biologica.it/it-olio_di_oliva