Tenuta Costeselle, bollicine di collina per grandi Prosecco nella meraviglia dei Colli di Asolo
Il caso ha avuto grande ruolo in tante imprese dell’Uomo e certamente anche nelle vite di ciascuno di noi, ma tra le tante ragioni per ringraziare questo elemento così caro ai narratori adesso occorre aggiungere l’averci donato delle bollicine di rara strepitosa personalità, essendo la casualità il primo motore dichiarato della nascita della Tenuta Costeselle che in quel di Castelcucco (Treviso) sui Colli Asolani sta ridefinendo i connotati organolettici del Prosecco sotto la spinta del perseverante incanto dei suoi gestori per la meraviglia del contesto paesaggistico in cui hanno impiantato la propria attività vitivinicola.
“Siamo arrivati quassù quasi per caso e abbiamo subito sentito l’energia di questo luogo immerso nella natura e nella storia” spiegano “e nella nostra cantina c’è una torretta dalla quale si possono vedere le montagne, i tramonti e i luoghi più significativi di questa terra: la Rocca di Asolo, il Monte Grappa, il Monte Cesen; tutta questa meraviglia ci ha fatto sentire fin dal primo momento nel posto giusto, per questo, in queste colline trevigiane, la nostra famiglia ha cominciato a scrivere una nuova storia fatta di bollicine”.
Infatti “abbiamo scelto un tratto che tenesse insieme la nostra famiglia e le colline asolane, anzi, quattro segni, come quattro siamo noi: Angela, Tommaso, Daniela e Lorenzo”.
La famiglia è quella di Lorenzo Zanella che dopo avere posto fine a un’esperienza imprenditoriale pluridecennale nel settore industriale ha accettato la proposta di acquisire una proprietà immobiliare a Castelcucco, ai confini con il comune di Asolo in provincia di Treviso: “si trattava di 10 ettari di terreno tutto in collina, attorno ai 150/200 metri sul livello del mare composta da 3,5 ettari di vigneto Glera DOCG, circa un ettaro di ulivi ed il rimanente prati e boschi con l’aggiunta di una nuova costruzione al grezzo di circa 400 mq adibita a cantina: sono andato a vedere il luogo assieme alla mia famiglia e ne siamo rimasti ammaliati dalla bellezza”.
Così alla fine del 2019 viene acquistata la tenuta dando il via all’organizzazione di un’attività in un settore sconosciuto e nuovo, individuando subito obiettivi chiari: “agricoltura responsabile, minimo uso di prodotti chimici, diserbo solo meccanico con taglio dell’erba, concimazioni con letame e prodotti naturali, potatura e raccolta fatta a mano, uva e vino da produrre con il massimo della qualità”, per “diventare una boutique del prosecco anche se non abbiamo una tradizione di famiglia contadina”.
Pochi anni di intenso lavoro hanno prodotto i risultati sperati e in tempi record l’azienda si è perfettamente strutturata in ogni suo aspetto senza cedere alla tentazione di prendere scorciatoie, bensì al contrario applicando massimo rigore nella filosofia come nella pratica produttiva.
Ne deriva una ricerca della qualità che “si accompagna ad un reale impegno per una viticoltura più sostenibile: i vigneti sono gestiti secondo norme di difesa integrata e garantiscono il massimo rispetto per l’ambiente e la biodiversità, non utilizziamo diserbi chimici e l’inerbimento del vigneto è totale, compreso il sotto filare; dal campo alla cantina, tutti i lavori sono eseguiti con la maggior cura possibile per far esprimere al meglio il nostro Prosecco Superiore di collina, vino tanto buono quanto delicato e fragile”.
Tutto è sostenibile, in quanto “scegliamo con cura i nostri fornitori: aziende che condividano la nostra attenzione e passione nei confronti della sostenibilità. Per questo anche le scatole che proteggono i nostri vini nei viaggi e le etichette che li identificano sono certificati secondo rigorose normative ambientali”.
In tutto questo tra gli ingredienti vanno annoverati anche i pregi ambientali del territorio: “coltiviamo le nostre uve accanto ad un bosco incontaminato, dieci ettari che abbiamo scelto di non toccare quando siamo arrivati qui; i colli di Asolo sono una terra caratterizzata da una grande biodiversità, i nostri vigneti convivono con tanti prodotti autoctoni che – tutti insieme – rendono questo territorio naturalmente ricco di vita: gli ulivi, la patata del Montello, le Mele di Monfumo, le Ciliegie di Maser e dei Colli Asolani, il Fagiolo Borlotto Nano di Levada e il miele del Montello sono alcuni dei prodotti tutelati che si alternano ai filari di vigneti nelle nostre colline, culture autoctone che portano nutrimento ai terreni e grande bellezza al paesaggio”.
Per il futuro invece “abbiamo progetti di aumentare la superficie viticola solo di un altro ettaro per mantenere un equilibrio con il terroir circostante; nella tenuta siamo nel mezzo della natura, non ci sono strade una grande comunicazione nelle vicinanze e nemmeno insediamenti produttivi e così vogliamo rimanga”, mentre “abbiamo trovato in Proposta Vini un partner che la pensa come noi e gestisce il mercato con questi obiettivi di qualità: assieme abbiamo condiviso di piantare nel prossimo anno un piccolo lotto di circa 2500 m. di un vitigno locale chiamato Verdiso per proporre una tipicità vinicola del nostro territorio”.
Il Prosecco Superiore Asolo Brut da metodo Martinotti porta al naso composta di pesca mista a zagara in un contesto olfattivo fruttato ricco di complessità, per poi rivolgersi al palato con limone, nettarina, susina gialla, tè verde e un pizzico di ruta.
Coraggioso questo suo mantenere una significativa impronta amaricante, sia pure ingentilita da una golosa acidità associata a una screziatura salina.
Proprio tali sue peculiarità lo rendono perfetto a tutto pasto, dove può valorizzare al massimo l’eclettismo negli abbinamenti.
Il Prosecco Superiore Asolo Extra Dry sempre da metodo Martinotti presenta un bouquet agrumato con echi floreali e ancora una nota di pesca, mentre alla bocca suggerisce kiwi giallo, ananas, cedro e Madernassa.
La consueta suggestione minerale si innesta su un bel sottofondo zuccherino che rende il sorso ghiotto mantenendo sempre una rara eleganza.
Uscendo dalle denominazioni, ci siamo innamorati follemente del Vino Frizzante Bianco sui Lieviti prodotto da uva Glera con metodo familiare, capace di incantare l’olfatto con fiori e agrumi, per poi evocare al palato mela renetta, pitaya, avocado, yuzu, fino a un tocco di olivello spinoso.
Rapisce il suo perlage rarefatto e fibrillante al tempo stesso, veicolo di irresistibili sensazioni aspre che prolungano all’infinito il piacere della beva.
La degustazione conferma la validità del progetto, capace di esprimere una personalità elevatissima che gli consente di distinguersi da ogni omologo possibile, alzando di molto l’asticella della qualità del Prosecco affermandone lo status di grande vino, quando è realizzato con tutti gli scrupoli applicati da Costeselle.
Per questo è facile prevedere una crescita esponenziale di Tenuta Costeselle in ogni direzione, dalle qualità organolettiche dei suoi vini alla reputazione aziendale, facendone fin da adesso un gioiello del nostro mondo enoico.
Info: https://tenutacosteselle.it/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/tenuta-costeselle/