Terrabianca, vini delle Langhe albesi da una cantina familiare di Mango
Luogo, terra e famiglia, sono gli assi portanti dell’esperienza vitivinicola con cui gli Alpiste proseguono una tradizione lunga generazioni, oggi approdata alla cantina Terrabianca che prende il nome dall’omonima località del territorio di Mango, comune in provincia di Cuneo incastonato in una zona di celebrata vocazione.
Infatti è la stessa azienda a sottolineare che in questa parte delle delle Langhe albesi si colloca la “zona di produzione dei grandi vini Asti, Moscato d’Asti, Barolo, Barbaresco e Alta Langa sui confini con l’astigiano, qua spiccano per fama e qualità dovuta al terroir 5 delle 16 grandi D.o.c.g. piemontesi”.
La famiglia Alpiste ha scelto una sede “non lontano dal centro storico, caratterizzato dall’elegante castello Barocco, fra borgate e vigneti” per stabilire la “conduzione dei vigneti, dai quali nascono dopo accurato lavoro e selezione, vini particolari e di grande struttura”.
Conduzione affidata ai fratelli Giorgio e Luigi, i quali “oggi aiutati dai giovani Federico e Andrea, producono oltre al Moscato d’Asti che costituisce la voce più importante dell’intera gamma, anche il Passito di Moscato, il Dolcetto d’Alba, il Langhe Sauvignon, il Langhe Favorita e una selezione di due Spumanti; uno charmat e l’alta langa D.o.c.g., l’ultimo nato in casa Terrabianca”.
Il modo migliore per celebrare e mettere a frutto le competenze tramandate lungo quattro generazioni.
L’azienda ci tiene a sottolineare come “oltre a rispettare il metodo di coltivazione tradizionale impiega le uve ottenute dai migliori appezzamenti”…
… “è molto attenta ad una gestione sostenibile della vigna curando in modo particolare i vecchi vigneti e ricorrendo a trattamenti solo nei momenti di estrema necessità ma sempre con l’uso di principi a basso impatto; la qualità delle etichette proposte ha origine da un’attenta cura dei vigneti fin dai primi lavori che si eseguono a fine inverno e proseguono con attenti diradamenti in vigna, che condurranno a una migliore qualità in vendemmia”.
La trentina Proposta Vini da quest’anno ne ha assunto la distribuzione, sottolineando come la cantina operi in un Comune “dove parte della biodiversità è legata, e con cura salvaguardata, dalla presenza di boschi, dove il profumo del Moscato incanta e dove Andrea e Federico con entusiasmo e determinazione hanno intuito quanto la vocazione di questa zona sia anche quella di essere terra da bollicine: sostenuti dal papà hanno piantato i vigneti a 550 m slm per produrre Alta Langa con l’obbiettivo di portare nel bicchiere l’armonia di questo paesaggio che sembra uscito dalle pagine di Cesare Pavese”.
Alla prova della degustazione non possiamo che confermare quanto affermato dal distributore in merito agli spumanti della casa che sono due e della massima qualità.
Le Jeune è la prima bollicina nata in casa Terrabianca, un Brut da Metodo Martinotti di Chardonnay in purezza che porta a un bouquet floreale e al palato sentori di bergamotto, susina gialla, yuzu e alchechengi, con costante caratterizzazione agrumata del sorso.
Perlage delicato alla vista ma intenso sulla lingua, questo spumante è portatore gioioso di ghiotta sapidità arricchita da un tocco aspro irresistibile.
L’Alta Langa Extra Brut è invece un metodo classico che assembla 70% Chardonnay e 30% Pinot Nero portati a 30 mesi di maturazione in bottiglia, dai quali scaturiscono profumi fruttati e spinta balsamica, mentre al gusto riporta limone, kiwi e ananas.
La costante impronta aspra esalta la capacità di seduzione della beva, grazie anche a una straordinaria freschezza.
Ancora un vitigno internazionale tra i bianchi con il Langhe Sauvignon Mermota agrumato all’olfatto e tropicale al palato, grazie alla presenza di sensazioni di papaya, carambola e feijoa, insieme a cenni di mela verde e pesca.
Grazie a questa complessità originale si distacca dall’omologazione verde ed erbacea consueta del vitigno, portando a una diversa e molto appagante versione.
Entriamo poi nei vini territoriali con il Langhe Favorita Quattro20 che si propone al naso floreale con una screziatura di pietra focaia, portando in bocca limone, ananas e tè verde intrisi di intensa sapidità.
Ne deriva un sorso molto ghiotto che alimenta una beva entusiasmante.
Il Dolcetto d’Alba Brichet ci trasporta in pieno sottobosco a pieni polmoni, per poi dispensare al palato ciliegia, prugna, mirtillo e fragola.
Il tannino è moderato, il piglio croccante, la beva particolarmente scorrevole.
Siamo però in terra di Moscato e ce lo ricordano tre referenze strepitose.
Il Moscato d’Asti Vignot Metodo Martinotti mantiene le attese al naso con i descrittori classici del vitigno ma si stacca dalla convenzione al palato accostando nettarina, mela annurca e scorza di cedro candita.
Clamoroso il Moscato d’Asti Clerio sempre da Metodo Martinotti che anche in questo caso ripropone i descrittori tipici dell’uva ma con originali cenni di zafferano e miele di Sulla, mentre una strepitosa impronta zuccherina afferma al gusto vaniglia, pompìa candita, mango e alchechengi, con un fantastico retrogusto di limone.
Dal perlage rarefatto, carezzevole, quasi cremoso, giganteggia in un finale quasi liquoroso che induce alla meditazione.
Impressiona il suo successo ecumenico su ogni tipo di degustatore.
Il Moscato Passito Carlottin irretisce subito con un vorticoso bouquet esotico, confermandone l’imprinting in bocca tra lychee e mango, ma anche arancia candita, miele di Cisto, albicocca essiccata e un retrogusto di fiori eduli.
Finale infinito quanto sognante.
Un motivo in più per ascoltare altri particolari su questa produzione dalla voce di Andrea Alpiste che possiamo ascoltare nel video successivo.
Info: https://www.aziendagricolaterrabianca.it/it
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/terrabianca/