Terre del Fortore, shop on line per scoprire squisitezze del Sannio
Una delle grandi opportunità offerte dal web è consentire anche ai territori più circoscritti e ai progetti più rigorosi di farsi conoscere senza doversi snaturare, poiché il loro messaggio può raggiungere persone della medesima sensibilità in grado di apprezzarne anche la più scarna genuinità: ne è dimostrazione Terre del Fortore, straordinario shop on line che consente di scoprire la cultura gastronomica ancestrale di una suggestiva zona del Sannio, in Campania.
Fortore campano che è “incuneato nella parte Nord orientale della Regione Campania tra Puglie e Molise” e deve “il suo nome al fiume omonimo che nasce nel territorio di Montefalcone di Val Fortore”.
Una “terra di vento, di freddo e di neve” con “terreni incontaminati e ricchi di sorgenti, pascoli, seminativi, oliveti, vigneti e boschi” da cui “originano salumi, legumi, oli, formaggi, dolci e conserve genuini, dal sapore inconfondibile, gustoso e naturale, ottenuti con tecniche di coltivazione e lavorazioni artigianali tramandate amorevolmente di padre in figlio”.
La struttura si presenta come “una piattaforma e-commerce intorno al cibo e al suo territorio che dà voce ad un progetto nato dal profondo rapporto di fiducia con i produttori locali e dall’amore e dal rispetto tra questi luoghi ed i suoi fondatori”, con l’obiettivo di valorizzare “le piccole e piccolissime aziende enogastronomiche presenti nell’area Fortore, selezionando e commercializzando esclusivamente i loro prodotti ottenuti da materie prime straordinarie che, oltre ad essere buoni, genuini e nutrienti, sono espressione di un territorio incontaminato e lontano da qualsivoglia fonte di inquinamento”.
Per questo i gestori lavorano insieme ai produttori locali “con i quali condividiamo la stessa passione e la stessa attenzione nella conservazione e valorizzazione di antiche coltivazioni autoctone, per realizzare un ponte tra Fortore e resto del mondo e far si che i prodotti di filiera corta del nostro territorio, possano giungere direttamente sulla tavola dei consumatori”.
E’ così che si possono provare formaggi che realmente propongono sapori d’altri tempi. Come il formidabile Caciocavallo Iacocca, l’archetipo organolettico del suo genere, in quel mettere insieme la dolcezza del latte fresco e le note vegetali dell’alimentazione dei bovini, tutto reso con altissima solubilità quasi pannosa.
Eccezionale anche il Pecorino di Laticauda Semistagionato per il quale “può parlarsi di unicità e tipicità considerato che la pecora Laticauda (coda larga), di origine nord africana, viene allevata in poche zone d’Italia e in particolare nell’Appennino beneventano”: cremoso, suadente e stuzzicante allo stesso tempo, dai sentori selvatici che si legano a suggestioni speziate.
Nell’ambito della norcineria, spicca per originalità e radicalità la Salsiccia sotto sugna ottenuta “da carni di prima scelta come prosciutto, spalla e pancetta di maiale seguendo una tradizionale ricetta tramandata di padre in figlio, aromatizzata solo con sale, pepe e peperoncino”, quindi “essiccata lentamente in luogo fresco e asciutto per ottenere un prodotto stuzzicante e piacevole al palato” e di seguito tagliata a piccoli pezzi e “passata nella sugna bollente o posta in barattoli di vetro e coperta completamente con sugna piccante di puro suino che ne garantisce la lunga conservazione e l’eccellente sapore”.
Provata a crudo, scatena emozioni antiche, ricca com’è di potenza sensoriale da mordere voracemente, stimolata dalla presenza di paprica, finocchietto, sugna, lardo e peperoncino.
Superlativo l’olio extravergine di oliva Elaios monovarietale ottenuto dalla cultivar autoctona di Ortice proveniente “unicamente dalle terre più caratteristiche e dagli uliveti secolari a ridosso del centro abitato di Molinara”: esaltante la sua freschezza vegetale impreziosita da note amare e un tocco finale piccante.
Interessantissima la pasta di Casa Ferraro prodotta con grano duro Saragolla, un “frumento biologico antichissimo macinato a pietra e coltivato con metodi biologici su terreni incontaminati e lontani dai centri abitati”, introdotto nel Sannio “nel V secolo d.C. dalle popolazioni protobulgare”: da coccolare in fase di cottura per la sua delicatezza, dopo regala fragranze che avevamo dimenticato.
Anche il Miele ha antichissima tradizione nelle Terre di Fortore: una pura delizia quello di Sulla dal finale potentissimo, mentre è quasi un’esperienza mistica la Melata di bosco con il suo carattere silvestre.
E per chiudere con l’evocazione dei sapori dell’infanzia, ecco le Pastarelle soffici da prima colazione frugale e sincera.
Il gestore è un fine intellettuale dalle nobili motivazioni divulgative e pedagogiche che desidera davvero valorizzare il suo territorio, mentre tutta l’organizzazione appare valida e puntuale, con un plauso al perfetto confezionamento dei prodotti, pazientemente ed elegantemente eseguito a mano.
Per il cliente così tutto assume il valore di un vero viaggio alla scoperta di un’area d’Italia che merita maggior fama e qui è valorizzata al suo meglio.
Info: https://www.terredifortore.it/