Ughetta di Canneto, vino autoctono dell’Oltrepò Pavese, da Quaquarini
E’ una delle perle più preziose e rare del nostro patrimonio vitivinicolo, straordinariamente legato al ristretto areale di coltura e ancor più radicato nel sentimento di chi la coltiva con formidabile amore: è l’Ughetta di Canneto, vitigno autoctono dell’Oltrepò Pavese che nel nome riporta quello del comune al quale ha legato inestricabilmente la propria storia.
Se il vitigno infatti corrisponde alla Vespolina, questa declinazione di Canneto Pavese presenta caratteristiche talmente originali e marcate da renderlo a se stante nel panorama enoico.
Dell’Ughetta nelle sue varie evoluzioni semantiche si trovano tracce documentali fin dal ’700, segno di una crescente importanza che subisce un arresto brusco all’inizio del ’900, quando le malattie che hanno funestato le viti hanno portato al suo abbandono, in quanto troppo sensibile alle patologie, mentre all’epoca servivano uve più resistenti e generose, come Croatina e Barbera, in grado di fornire le grandi quantità di prodotto necessarie alla sussistenza dei contadini del tempo.
Una svolta per il suo pieno recupero si ha quando la Facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza conduce tra il 2002 e il 2005 una ricerca che riguarda anche la “caratterizzazione delle uve di ceppi rappresentativi delle varietà Ughetta di Canneto” (https://publicatt.unicatt.it/handle/10807/92333#.Xe90npNKjIU), ritrovando la versione originaria di tale vitigno proprio nei terreni della famiglia Quaquarini.
Ciò ha incoraggiato il lavoro di recupero preso molto a cuore da Umberto Quaquarini che ha condotto alla vinificazione anche in purezza dell’Ughetta di Canneto, operata rigorosamente in acciaio e in regime biologico per preservarne al massimo le intrinseche caratteristiche organolettiche.
L’Ughetta di Canneto di Quaquarini presenta al naso fogliame fresco, note di muschio e un’importante presenza di pepe e spezie orientali.
All’approccio con il palato si palesa subito estremamente originale, con quel suo tocco amaricante di erbe officinali, seguito da liquirizia, cioccolato fondente, papaya, un tocco di ribes e amarena nel finale.
Colpisce lo spettro sensoriale molto ampio e decisamente spiazzante.
Abbiamo chiesto a Umberto Quaquarini di descriverci tutti gli aspetti che rendono importante e di grande fascino la magnifica Ughetta di Canneto: lo ha fatto nel video che trovate qui sotto.
Info: https://quaquarinifrancesco.com/?portfolio=ughetta-di-canneto