Un vigneto urbano inimmaginabile in piena città a Napoli
“Nessuno immaginerebbe che, oltre un cancello ubicato lungo il trafficatissimo corso Vittorio Emanuele, sia possibile lasciarsi alle spalle l’urbanizzazione più spinta per inoltrarsi in una grande e rigogliosa azienda agricola che si estende su un’area a terrazze ed è delimitata da antichi archi di contenimento in tufo”: è così che il volume Napoli insolita e segreta edito da JonGlez condivide con i lettori la scoperta della Vigna di San Martino a Napoli.
In effetti sorprende trovare un vigneto ancora coltivato e produttivo nel cuore del tessuto urbano cittadino, rara caratteristica che Napoli condivide con poche grandi città nel mondo, tra cui Brescia, titolare a sua volta del vigneto urbano più grande d’Europa, di cui vi abbiamo riferito nelle nostre cronache.
La Vigna di San Martino è talmente bella e prestigiosa da essersi guadagnata il riconoscimento di Monumento Nazionale dal Ministero dei beni artistici e culturali.
Sono circa sette ettari di proprietà del mecenate d’arte Giuseppe Morra, gestiti dall’associazione Piedi per la Terra: insieme hanno dato vita alla Comunità Rurale Urbana Vigna di San Martino “un centro finalizzato alla diffusione della cultura ecologica e dell’economia alternativa”.
I vini prodotti, intorno ai quattromila litri l’anno, vengono da uve Aglianico, Piedirosso, Falanghina e Catalanesca.
“L’antica Vigna dei Monaci di San Martino appare in tutte le immagini di Napoli da almeno sei secoli, grandioso frammento di verde miracolosamente sopravvissuto al saccheggio edilizio, visibile da qualunque parte si guardi la città, dominato dall’edificio monastico del quale era dipendenza e dalla cinquecentesca fortezza Castel Sant’Elmo” racconta Mimmo Di Marzio sul quotidiano Il Giornale il 13 dicembre del 2010.
Ci parla di questa oasi vitivinicola urbana Valerio Ceva Grimaldi che se ne è occupato proprio in occasione della realizzazione del citato libro sulla Napoli insolita e segreta.
Info: piediperlaterra.altervista.org