Vallarom, vini agronomici amici dell’ambiente e figli della Vallagarina
Cognizione storica, heritage famigliare, scienza ampelografica, sensibilità ambientale, profondità culturale, sentimento umano, sono tante e composite le istanze che plasmano il progetto vitivinicolo dell’Azienda Agricola Vallarom, ben radicata nella frazione Masi di Avio, in provincia di Trento, dato che dichiara sul proprio sito “facciamo vino in Vallagarina dal 1626”.
E’ il progetto prima di tutto di vita di Filippo Scienza che nella conduzione dell’azienda ha preso il posto dei nonni “dopo aver studiato all’istituto San Michele all’Adige”, con importanti esperienze formative condotte in Borgogna, Toscana, Germania e Stati Uniti, dalle quali ha ricavato che “bisognava fare un passo indietro e tornare ad un tipo di viticoltura più amichevole per l’ambiente e libera dai pesticidi chimici, per dare un vero prodotto, realmente figlio dell’ambiente, del territorio, delle mie mani e delle stagioni”.
Da tale riflessione è scaturito il “bisogno di cambiare prodotti e difese contro le malattie più pericolose e per un maggiore equilibrio nel Paese”, senza dimenticare che “il vino viene fatto per la maggior parte in vigna”.
Da qui è partita una gestione più attenta all’ambiente, con la consapevolezza del tempo necessario per passare da una viticoltura tradizionale a una biologica.
La prima necessità è stata mantenere il “giusto equilibrio tra produzione e territorio”, obiettivo perseguito sulla scorta delle conoscenze di Scienza (nomen omen…) in ambito scientifico, con il pregio di rifuggire le ipocrisie del settore: “non dirò mai che i miei vini non contengono anidride solforosa che si sviluppa naturalmente durante la fermentazione, posso dire che provo ad aggiungere solamente il minimo indispensabile se necessario”.
Così dal 1999 in Vallarom è stato abolito l’uso dei pesticidi, eliminando anche l’impiego di altri prodotti chimici per la difesa fitosanitaria.
Il rispetto per l’ambiente, oltre che filosofia di gestione dell’azienda, è diventata “un vero e proprio stile di vita per me e la mia famiglia: quando facciamo compere preferiamo i prodotti biologici, proviamo ad evitare i prodotti non riciclabili e di inquinare il meno possibile”.
Filippo Scienza in azienda ricopre anche i ruoli di agronomo ed enologo “coinvolto in tutti i procedimenti dell’azienda 24 ore su 24”.
Ad affiancarlo, Barbara Mottini, la moglie che “si occupa della parte amministrativa, del marketing e delle vendite nazionali ed internazionali, delle degustazioni e delle fiere”, ma è anche responsabile “dell’ospitalità dato che il maso del 1300 di Vallarom è stato ristrutturato in un agriturismo completamente bio”.
Il vino identitario per eccellenza della cantina è anche un atto di ricerca storica e di responsabilità d’impresa, perché si tratta del Lambrusco Foglia Frastagliata che è “il vitigno a bacca nera forse più importante della bassa Vallagarina, oggetto di ricerche che ne dimostrano forti legami filogenetici con viti selvatiche trovate nei boschi della valle”. Fino a non molti anni fa destinato ai vini da taglio e quindi relegato a scarsa notorietà, esso “non è iscrivibile alla famiglia dei Lambruschi emiliani ai quali invece appaiono molto simili altri vitigni trentini quali Teroldego e Lagrein”, ma è senza dubbio “un vitigno autoctono della bassa Vallagarina”, il quale dall’antichità ha mutuato la denominazione di Enantio.
Il vino che Vallarom ne trae, da un vigneto storico, all’olfatto è caloroso, segnato da un effluvio di sottobosco, cui segue in bocca un approccio contraddistinto da acidità e mineralità dai cui scaturiscono gelso nero, amarena, cioccolato fondente, corbezzolo e un tocco finale amaricante di asperula.
La beva è golosissima, per un vino avvincente che si staglia nella memoria anche grazie a un bel piglio zuccherino
Altro rosso della casa il Marzemino il cui bouquet si divide tra istanze floreali e altre speziate, così come il sorso ammalia per complessità, aggiungendo alle attese note sensoriali di piccoli frutti rossi anche l’insolito contributo di frutta secca e carruba.
Un classico che si distacca dalla classicità.
Grandissimo vino il Frizzante sui Lieviti Vadum Caesaris Metodo Familiare, da uve Pinot Bianco (50%), Chardonnay (30%), Sauvignon (10%) e Riesling renano (10%), la cui tecnica di vinificazione prevede “prima fermentazione in bianco in acciaio a temperatura controllata, rifermentazione in bottiglia con la sola aggiunta di zucchero di canna biologico”.
Profuma di panificazione e di scorza di limone grattugiata, mentre al palato lascia avvertire alchechengi, yuzu e pesca nettarina. Intensa l’acidità, fantastico il suo tocco aspro agrumato, con un sorso così ghiotto da indurre il degustatore all’entusiasmo.
Rimanendo tra i vini bianchi, ecco il Moscato Giallo 2019 che cattura subito l’attenzione con un bouquet carico di evocazioni, tra verdure, idrocarburi e roccia bagnata, una sorpresa che continua sul versante del gusto con tè verde, litchi, melone retato e l’erbaceo della genziana.
Il sorso è molto originale e perfino spiazzante, portandoti a rincorrere gioiosamente il suo multiforme spettro sensoriale.
Due gli spumanti.
Il 72 Millesimato Brut Metodo Classico è un blanc de blanc da Chardonnay in purezza. Intenso il profumo di frutta matura veicolato dalle sue bolle spesse che mutano in elegante perlage, offrendo sensazioni di confettura di albicocche, cedro candito e mandarino tardivo. Corposo, rende materico il senso del tempo trascorso a maturare.
C’è anche la versione 72 Pinot Nero Rosé che invece è un Pinot Nero al 100% i cui descrittori primeggiano al naso, prima di conquistare il palato con gelso bianco, visciola, papaya, ribes rosso, lasciando nel retrogusto piacevolissimi echi dell’astringenza della bacca rossa.
Siamo entrati nei particolari di questa produzione così ricca di stimoli con Filippo Scienza, intervistato nel video che trovate qui di seguito.
Info: http://cantina.vallarom.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/vallarom