Il valore antropologico dei barcaioli
I barcaioli con i loro natanti hanno segnato non soltanto il paesaggio dei corsi fluviali bensì anche le vicende delle persone che hanno vissuto sulle rive dei fiumi e nei territori circostanti, più che mai chi si è insediato lungo il corso del Po.
Un tema così serio e profondo da meritare studi illuminati, come quelli condotti dallo storico Marco Bonino, esperto di marineria già docente di architettura navale antica all’Università di Bologna.
I suoi sforzi sono confluiti anche in un volume di cui ha curato testi e ricerca storica, Antiche barche e battelli del Po. Atlante illustrato delle imbarcazioni tradizionali dei fiumi e dei canali della Pianura Padana, firmato da Loreno Confortini, edito da Grandi Carte nel 2015.
Una ricerca che dimostra “il valore antropologico della vita e delle attività dei barcaioli”, per il loro ruolo rilevante nell’accompagnare la sovrapposizione di epoche e culture che si sono affacciate sul grande fiume: basti considerare ad esempio “che ogni parola ed ogni particolare tecnico hanno origini ben definite nella storia della navigazione padana, insomma non è vero che si tratti di manifestazioni senza tempo”.
Il volume citato sottolinea che indagare l’arte navale del fiume Po “rappresenta un tentativo per tracciare un panorama sulla storia della navigazione fluviale in Pianura Padana”, un tema oggetto di numerosi e autorevoli studi prevalentemente dedicati proprio alle tradizioni popolari, oltre che alle vicende storiche e politiche del fiume.
Da tale “atlante sulle principali tipologie di barche e battelli che navigavano sul fiume” sono emersi contenuti complementari ma di grande importanza, dai “termini tecnici e linguistici derivati da secoli di esperienze e di una cultura ormai dimenticata” alle vicende di “popolazioni che per secoli hanno vissuto vicino all’acqua e con le barche fuori casa o sotto il portico”.
Un patrimonio antropologico narrato attraverso il ruolo delle imbarcazioni nel creare reticoli connettivi e collegamenti reali tra le genti.
Ce ne parla Marco Bonini nel video qui sotto.