Velavevodetto a Milano, ristorante con la più strepitosa offerta di autentica rigorosa cucina romana
Quasi mai le succursali di ristoranti a forte impronta locale riescono a riprodurre fedelmente le qualità della sede originaria, ma sfugge a questa consuetudine Velavevodetto che ha riprodotto a Milano in via Festa del Perdono 1 vicino al Duomo l’eccellenza dell’osteria di Testaccio a Roma della quale è filiazione, proponendo alla medesima sublime maniera la più strepitosa offerta di autentica rigorosa cucina della Capitale.
Del locale romano avevamo già scritto tanti anni fa dopo averlo provato (https://www.storienogastronomiche.it/provate-flavio-roma-per-poter-dire-velavevodetto/) e non immaginavamo di potere ritrovare in una sede distaccata milanese lo stesso intreccio di ricette radicalmente tradizionali realizzate con mano elegante.
Probabilmente buona parte di questo esito è avere riscontrato che ai fornelli del Velavevodetto meneghino abbiamo trovato lo stesso cuoco che cucinava nella sede romana ai tempi della nostra visita.
Il progetto è partito da Flavio De Maio “romano della Garbatella” che, dopo l’apprendistato da Felice a Testaccio, nel 2009 ha aperto con Marco Andreini l’osteria Flavio al Velavevodetto a Testaccio e nel 2012 quella in Piazza dei Quiriti.
La serietà della proposta si avverte già dalla prima portata, un monumentale Carciofo alla giudia oltre la perfezione, croccantissimo fuori e della giusta consistenza dentro…
… cui fa da seguito ideale un succulento Carciofo alla romana dal ghiotto intingolo contadino.
Una vera chicca tutta da scoprire la Steccata di Morolo alla piastra, due fette di un particolare formaggio stagionato che prende il nome dall’omonima località in provincia di Frosinone dove lo produce l’Azienda Scarchilli, caratterizzato da due stecche di legno di faggio che lo stringono durante le fasi di affumicatura e stagionatura “nel rispetto della tradizione”.
Golosità pura il Crostino con crema di carciofi e porchetta.
Tra i primi, due i classici imperdibili.
I clamorosi Rigatoni alla Matriciana con il loro potente sugo rosso impreziosito da note animali tendenti al selvatico…
… e i superlativi Rigatoni alla Gricia, tra i più buoni mai provati.
Commovente la Coda alla vaccinara che si scioglie in bocca come crema mentre esplode di gusto…
… da manuale le Polpette al sugo che vantano una materia prima eccezionale…
… sorprendente il fantastico Galletto panato e fritto servito con ottima maionese fatta in casa…
… perfino sbalorditive infine le Costolette d’abbacchio panate e fritte, con il loro emozionante sapore d’altri tempi.
Molto interessante la carta dei vini quando spazia tra tipicità laziali da vitigni poco noti, come il Bellone che dà vita alle bollicine del Kius, Brut Millesimato di Marco Carpineti dalla straordinaria beva…
… o il rosso Capolemole sempre di Marco Carpineti prodotto nella zona di Cori prossima al confine con la Ciociaria, il quale assembla insieme alla star Montepulciano anche il poco noto Cesanese e il quasi sconosciuto Nero Buono, creando un vino corposo e fruttato.
Tutti elementi di un locale serissimo che dichiara con ferma ironia il proprio rigore perfino con un foglio del menu in cui è scritto che in questa osteria non servono spaghetti con le polpette, fettuccine Alfredo e altri obbrobri della ristorazione turistica…
… mentre è concreta la prontezza del servizio, svolto da personale dotato di grande disponibilità e umanità, contribuendo a una delle migliori esperienze culinarie di tutto il capoluogo lombardo.
Info: https://www.ristorantevelavevodetto.it/prenota-milano.html