Velia al chiaro di luna, Musica&Parole nell’antichità: emozioni culturali
Il buio delle notte che con lenta progressione inghiotte lo splendore della natura circostante del Cilento come per puntare l’attenzione sull’emersione dalle tenebre di testimonianze di millenni di storia rischiarate da un’attenta regia luminosa, mentre si procede come Diogene con la fioca ma suggestiva luce di una lanterna alla ricerca di quell’Uomo che qui ha posto le basi del Pensiero Occidentale, al seguito di un narratore post omerico che recuperando la tradizione orale istruisce emozionando, per poi essere consegnati tra le braccia di un moderno aedo per un congedo all’insegna della sinestesia nella totale fusione delle arti: è un’esperienza che vola altissimo Velia al chiaro di luna. Musica & Parole nell’antichità, iniziativa notturna di raro prestigio in corso fino a settembre nel Parco Archeologico Velia ad Ascea, in provincia di Salerno.
Nelle note del Parco Archeologico di Paestum & Velia si spiega che “i visitatori verranno coinvolti in un viaggio affascinante, denso di emozioni che arricchirà le passeggiate al chiaro di luna con lanterne con l’iniziativa in programma: attori e musicisti interpreteranno brani del mondo classico accompagnando i visitatori in un tour unico, indietro nel tempo, rivivendo le antiche atmosfere della città magno greca, patria dei filosofi Parmenide e Zenone”.
E’ la perfetta sintesi di un viaggio che parte al tramonto dall’ingresso al Parco, dove si viene accolti da un personale di grande umanità e simpatia, pronto a mettere a proprio agio i visitatori, rispondendo subito con competenza alla mille domande che gli piovono addosso senza mai perdere un gradevole buonumore.
Da qui ci si muove verso la cosiddetta città bassa, l’unica visitabile nel corso dell’iniziativa ma anche la più ricca di narrazione archeologica.
Con un autentico tocco di classe, ogni coppia di visitatori viene dotata di una vera lanterna, al cui funzionale compito di indicare il percorso sullo sterrato si associa subito quello più suggestivo di creare una sorta di coreografia in movimento in cui lo spazio buio è solcato dalle scie luminose.
Qui entra in campo una guida che in realtà è un narratore, nel nostro caso un’archeologa così capace da rendere avvincente l’aspetto pedagogico.
E’ attraverso l’esposizione verbale didattica che come in un romanzo storico scopriamo la vicenda di questa antica località la cui fondazione è fissata intorno al 540 a.C. “ad opera degli abitanti di Focea, città dell’attuale Turchia, che lasciano la madrepatria perché assediati dai Persiani: dopo un lungo viaggio a bordo di navi molto veloci, gli esuli arrivano nel mar Mediterraneo e si insediano nella baia a sud del golfo di Poseidonia, sulla costa del Cilento: la città è chiamata Hyele, dal nome di una sorgente, e poi Elea e Velia in età romana”.
La città viene creata da una popolazione dedita soprattutto alle attività commerciali, con un successo tale da vedere accrescere rapidamente dimensioni, ricchezze e importanza strategica.
Il racconto si aggancia alle evidenze dei reperti, soprattutto quelli architettonici, i quali ci parlano di un notevole agglomerato urbano cinto da importanti mura difensive, per le quali veniva utilizzato, come per tutti gli altri edifici, un mattone molto particolare realizzato soltanto per le costruzioni della città e mai esportato altrove, la cui esclusività era sottolineata perfino da iscrizioni interne.
Prodigiosa la tecnica costruttiva impiegata, in cui proprio i mattoni venivano disposti in maniera tale da rendere flessibili la strutture murarie, così da adattarsi ai più distruttivi eventi di origine naturale.
Importanti pure le opere di ingegneria idraulica, come dimostra il grande pozzo ancora visibile nell’abitato.
Come ricorda il Parco stesso, “Velia è famosa per essere la patria della scuola di filosofia di Parmenide e Zenone: oltre alla scuola eleatica, il sito archeologico di Velia narra ancora oggi la storia di una grande città della Magna Grecia con i suoi cittadini, la sua vita quotidiana, i suoi spazi pubblici e privati”. Importanti gli apporti della scuola di Parmenide e Zenone “il cui ruolo attivo nelle politiche della città è testimoniato ampiamente dalle fonti letterarie antiche: in particolare, si ricorda la loro azione legislative e, almeno nel caso di Zenone, lo scontro con il regime tirannico”.
Le due figure sono spesso citate lungo il percorso di visita, ma è nel finale che soprattutto quella di Parmenide diviene protagonista, attraverso i reading che vedono alternarsi le letture teatrali di testi classici da parte di attori eccellenti accompagnati da altrettanto validi musicisti ogni volta con uno strumento diverso.
Nel corso della performance teatrale non mancano ovviamente le parole di Parmenide e l’attore protagonista della serata fa notare come esse siano state concepite proprio negli stessi luoghi che i visitatori hanno appena attraversato, irretendo la sensibilità di chi assiste.
Le altre serate di aperture straordinarie di questa estate del 2021 in cui si terrà l’iniziativa Velia al chiaro di luna. Musica&Parole nell’antichità sono il 22 agosto, 28 agosto e il 5 settembre, con due turni di visita, uno alle ore 20:30 e l’altro alle 21:30, per una durata di circa 45 minuti, ma un ricordo indelebile nel tempo.
per gentile concessione del Parco Archeologico di Paestum e Velia, immagini tratte dalla pagina Facebook: https://www.facebook.com/ParcoArcheologicoVelia/
Info: https://www.museopaestum.beniculturali.it/estate-2021-al-parco-archeologico-di-paestum-e-velia/
https://www.facebook.com/ParcoArcheologicoVelia/?rf=139192792819182