I vini del Carso triestino di Škerk, dall’intesa tra Uomo e Natura
Un territorio piccolo ma una convinzione grande quanto il cuore messo nel progetto di dare vita a un mondo vitivinicolo fortemente caratterizzato dal legame con il territorio di appartenenza: Sandi Škerk lo dichiara subito insieme alla sua famiglia che individua “nell’antica intesa tra l’uomo e la natura” il patto ancestrale che la nostra specie ha stretto con il pianeta che ci ospita, valido anche per dare vita a vini sinceri e senza tempo.
Per questo alla cantina Škerk si dedicano con un profondo senso d’appartenenza al territorio e alla coltivazione dei vitigni ad alta densità: “prendendo spunto dalle antiche tecniche di viticoltura, si orientano verso la coltivazione di quelle varietà autoctone, quali Terrano, Vitovska e Malvasia che hanno dimostrato nei secoli di essere in grado di assicurare i migliori risultati in tale terra e clima”.
La terra in questione è il Carso, un ambiente collinare “unico nel suo genere che sorprende per luci e colori contrastanti”, dai cui “spazi limitati, dalla terra rossa, arida, brulla e sassosa, ma ricca di calcare e ferro, grazie a particolari condizioni pedoclimatiche ed ai benefici effetti del mare, si ricavano vini dalla spiccata personalità e dalle origini antichissime”.
La vite qui è presente da secoli e “conferisce ai luoghi e alla gente che la circonda un forte senso d’appartenenza a questa terra”.
Sandi appartiene alla nobile schiera di chi ritiene che il vino si faccia grazie al progressivo affinamento in vigna, cui si aggiungono la “sapiente selezione delle uve e un’attenta vinificazione in cantina che essendo completamente scavata nella pietra calcarea è in grado di assicurare il giusto equilibrio tra umidità e temperatura”, la ragione per cui “tali vini ritrovano la propria massima espressione ed acquistano un carattere unico ed originale”.
In effetti i vini di Škerk evidenziano in maniera netta l’esistenza di un pensiero agricolo e di una precisa filosofia di vinificazione, confermando l’afflato progettuale che sorregge questa esperienza produttiva dal carattere ben definito.
Infatti i nettari in questione hanno peculiarità spiazzanti che ne identificano la comune provenienza e l’appartenenza al medesimo terroir, poiché in tutti si riscontra un potente richiamo alla terra e ai suoi minerali, con tutto ciò che organoletticamente ne consegue, a partire da una diffusa mineralità per tutte le referenze.
L’identitaria Vitovska ti irretisce subito lo sguardo con quel suo bel colore dorato, l’olfatto con sensazioni di erbe officinali, il palato con evocazioni di cotogna, asperula, karkadè e pompìa candita.
Ograde Bianco è un assemblaggio di Vitovska, Malvasia, Sauvignon e Pinot grigio in percentuali decrescenti diverse, dal magnifico colore aranciato intensamente opalescente e uno stimolante bouquet di violetta, mentre in bocca si susseguono susina, fragolina di bosco, alchechengi e mango, riuniti in una beva piacevolmente segnata dalla spiccata acidità.
La Malvazija, ovviamente da uva Malvasia in purezza, conferma gli echi orientali delle sue origini, con suggestioni di incenso al naso mentre spezie e canditi innervano di dolce complessità un sorso dove trovano posto anche miele di Cisto e uva passita, magnifici complementi alla meditazione o all’accompagnamento di pasticceria secca.
Unico rosso, il Teran, da vitigno Refosco, con il suo profumo di selva fitta e gusti che variano dalla visciola alla liquirizia, con una punta di cioccolato bianco.
Dotato di un bel carattere zuccherino che mostra con forza anche la sua acidità, mantiene l’eleganza grazie a un corpo etereo che opera un’irresistibile seduzione.
Abbiamo chiesto all’anima di questa produzione, Sandi Škerk, di raccontarci connotati, storia e caratteristiche dei suoi vini: lo ha fatto nel video sottostante.
Info: http://www.skerk.com/vini.html