I vini di Calosso d’Asti: scopriamo le squisitezze di Piero Bussi
Calosso d’Asti è uno dei territori più vocati ma ancora altrettanto misconosciuti dell’enologia italiana. I vignaioli del suo territorio ti spiegano che le uve qui assumono caratteristiche di eccellenza del tutto uniche.
A sostenerlo con documenti alla mano è Piero Bussi, vitivinicoltore con il piglio dello storico e l’afflato del biologo. Ha studiato indefessamente il suo territorio, tanto da pubblicare un ponderoso volume sulla sua storia, senza dimenticare l’accento sulla tradizione agricola della zona.
Ha poi studiato la composizione del terreno e la sua storia geologica. Ha così raccolto dati oggettivi sulle peculiarità di quest’area dell’astigiano, per dare base scientifica alle qualità che i suoi vini esprimono nel bicchiere.
Una qualità così evidente che basta berli questi vini per avere la prova empirica della loro singolare bontà.
A emozionarci maggiormente è Gambadpernis, prodotto in purezza dalle uve autoctone di Gamba di Pernice, “un vitigno a bacca rossa coltivato a piede franco, sopravvissuto alla fillossera del ‘900 e a forte rischio di estinzione”, come si legge nel sito dello stesso comune di Calosso, in sui si spiega che “il vino prodotto è di color rosso rubino chiaro, con riflessi aranciati se invecchiato, il profumo è fruttato e speziato”, mentre “al gusto si presenta morbido, di moderata corposità e scarsamente tannico”, con “un retrogusto piacevolmente amarognolo”.
Un vino che invade il palato di gioia.
Non sono da meno gli altri vini di Bussi. Eccezionale la Barbera d’Asti vinificata in acciaio e quindi in grado di esprimersi in tutta sincerità, a partire da una suadente acidità.
Ottima la loro espressione del Grignolino che sa di vino contadino, fresco e naturalmente complesso al tempo stesso.
Notevoli anche i vini da Nebbiolo in varie declinazioni.
Da applausi i due Moscato d’Asti dell’azienda: quello canonico, dal perlage non invadente che lascia gustare un elegante abboccato aromatico, ma soprattutto la versione minore, quella che tradizionalmente viene ricavata dalle uve meno pregiate, dando vita a un moscato dolce frizzante di assoluta originalità.
Incredibile il rapporto qualità-prezzo: abbiamo acquistato questi vini a un prezzo medio tra i 4 e i 5 Euro, incredibile rispetto al gusto straordinario di tali nettari.
Abbiamo approfittato della capacità dialettica di Bussi per raccogliere i suoi racconti sul vino che produce.
Info: www.bussipierovini.it