I vini di Rebhof in Val Venosta (Alto Adige), dalla vita alla cantina
L’anima di Leo Forcher è limpida come l’aria tersa che si respira nel paradiso vitato altoatesino in cui la sua cantina Rebhof produce vini con la stessa sensibilità con la quale dalla penna ispirata di un vate sgorgano liriche. Infatti prima ancora di parlarti di pregi ampelografici delle sue uve e di virtù organolettiche dei nettari che fa, lo senti piuttosto citare questa massima di Robert Louis Stevenson: il “vino è poesia imbottigliata”.
E’ lo stesso Forcher che con grande capacità di sintesi concentra tutto il proprio sforzo quotidiano in Rebhof in una frase tanto fulminante quanto illuminante: “dalla vita in cantina”.
Cantina ospitata in un suggestivo maso a Colsano, frazione di poche centinaia di abitanti del comune di Castelbello-Ciardes in Val Venosta, nell’Alto Adige occidentale, situata a un’altezza di 600 m/slm.
Qui “la conformità geologica, la particolare posizione della valle e il microclima sono i fattori che da sempre hanno contribuito allo sviluppo di una ricca frutticoltura” che Rebhof ripone in 4,5 ettari vitati nei quali svolge “un’attenta cura del vigneto” attraverso “tecniche di raccolta e vinificazione tradizionali”.
Siamo in una porzione dell’area vitivinicola venostana che “si estende da Tel (fraz. di Merano) 550 m slm fino a Corces (Comune di Silandro) sopra i 900 m slm: nel 1995 a questa zona è stata conferita la Denominazione di Origine Controllata (DOC) ed è così l’area più piccola d’Europa cui è stata attribuita”.
Partendo dalla considerazione che con “una scelta curata dei terreni si riesce a produrre vini molto pregiati”, ne consegue che ancora oggi “la maggior parte delle uve vengono lavorate sul posto”, rappresentando la “meta fondamentale dei contadini per conservare la tradizione dell’area culturale vitivinicola Venostana del monte Sole della Val Venosta”.
I “terreni fertili su pendii soleggiati sono ideali per la crescita dell’uva”, la quale è declinata nelle varietà di viti identitarie del territorio di Rebhof in Val Venosta.
Anche i vini prodotti sono quelli tipici della Val Venosta, con “il Blauburgunder (Pinot Nero) come vino rosso e il Weißburgunder” come più richiesti.
Partendo proprio dai più amati dai clienti, il Pinot Nero ha uno strepitoso bouquet di frutti rossi innervati di spezie, pepe nero in particolare, mentre in bocca furoreggiano lampone, cioccolato bianco, ribes, sorbo, papaya.
Il corpo è elegantemente snello, il sorso intenso, caldo e goloso, la beva stimolante per un vino da tutto pasto.
Il Weißburgunder (Pinot Bianco) ha un magnifico profumo floreale con in evidenza il gelsomino e nel quale già si avverte la mineralità che esplode al palato con pera coscia, limone sfusato e avocado, arrivando nel finale a un tocco erbaceo di asperula accompagnato da un tono balsamico.
I bianchi annoverano anche il Kerner che punta dritto sul carattere estremamente fruttato (ananas, mela, susina) e dalla stimolante acidità, mentre il Riesling alla frutta a polpa bianca associa maggiore complessità aromatica.
Altro rosso della casa è il Vernatsch Colsun dal meraviglioso bouquet di fragola che in bocca propone ribes, susina, melagrana, fico d’India e karkadè.
La sua forte acidità rende il sorso goloso pur nella leggera soavità.
Nel finale emerge una sapidità parecchio stuzzicante.
Blauburgunder Rosé ripropone in maniera più delicata i descrittori del Pinot Nero con cui condivide le uve, reinterpretandoli all’insegna della freschezza e con una più netta definizione dell’impronta fruttata.
Non potevano certamente rinunciare alla possibilità di documentare la sensibilità di Leo Forcher, infatti lo abbiamo intervistato nel video che segue.
Info: https://www.rebhof-vinschgau.com/it/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/rebhof-leo-forcher