Vino fuori dagli schemi: il metodo Cornelissen
Naturalista? Integralista? Biodinamico? Steineriano? Ribelle? “Io faccio il mio vino” taglia corto Frank Cornelissen ogni volta si tenta di catalogare lui e la sua produzione.
Ma perché tutti gli addetti ai lavori sentono il bisogno di incasellarlo? Forse perché il suo essere fuori dagli schemi è troppo spiazzante? O perché la sua radicalità mette in discussione il sistema vino? O non sarà perché qualcuno fa fatica a comprenderne la grandezza non omologata?
A sostegno di quest’ultima ipotesi, una circostanza verificata di persona da chi scrive. Soltanto nell’ultima edizione appena uscita i vini di Cornelissen sono stati inseriti in una nota guida edita da un’importante associazione che si dichiara attenta alle diversità agroalimentari. Un nuovo ingresso che viene strombazzato nelle pubblicità della guida stessa. Eppure un anno fa, a colloquio con un redattore di questa guida, alla nostra domanda circa la ragione per cui Cornelissen non fosse ancora nella guida, ci siamo sentiti rispondere candidamente “lo stiamo studiando, non lo abbiamo ancora capito”…
C’è bisogno di aggiungere altro?
Sì, forse si potrebbe fare cenno al metodo di Cornelissen per fare il vino, ovvero la sostanza del suo essere così scandaloso e al centro di grandi discussioni.
Bandito il legno.
Assente ogni forma di filtrazione.
No alla biodinamica, se non in casi estremi.
Niente solforosa, né altri prodotti aggiunti.
Quindi fa scandalo che Frank faccia il vino soltanto con l’uva?
La parola all’interessato…
Info: www.frankcornelissen.it