Il Vino Santo del Trentino di Francesco Poli, tradizione di famiglia
Già la sua denominazione autorizzerebbe a gridare al miracolo, ma anche laicamente è impossibile frenare l’entusiasmo per uno dei più sublimi nettari della Terra: il Vino Santo del Trentino è un commovente apice organolettico che affonda le radici nel cuore più nobile dell’Umanità, la tradizione famigliare contadina.
Un vino che insegna il supremo valore del Tempo: ce ne vuole tanto per farlo e ancora di più per imparare a farlo. Pazienza, tanta, nell’attendere il lento appassimento delle uve, il loro lasciarsi temprare dal soffio dell’aria tersa trentina e modellare da laboriosi microrganismi capaci di mutare la materia in sogno sensoriale.
Non può che esserci una famiglia, solida e appassionata, dietro una tale vetta siderale del rapporto tra Uomo e Natura. Una famiglia come quella riunita sotto l’egida di Francesco Poli, vignaioli e magnifici distillatori in Santa Massenza, frazione di Vezzano, in provincia di Trento.
Siamo nel cuore del Vino Santo che qui irrora le vene dell’identità storica, con memorie certe e documentate almeno dal ’500 di quello che nella tradizione popolare è considerato “il classico ricostituente e corroborante”.
Le uve di partenza sono di Nosiola, ovviamente, in quanto unico vitigno autoctono del territorio a bacca bianca, in questo caso coltivato nei vigneti sovrastanti il lago di Santa Massenza e Toblino.
La vendemmia è “manuale in cassetta con selezione in vigna la prima settimana di ottobre”, con le uve che vengono raccolte selezionando i “grappoli più spargoli, sanissimi e a perfetta maturazione” che vengono quindi posti su dei graticci, le tipiche aréle, in un apposito solaio deputato all’appassimento che dura più di cinque mesi. E’ in questo periodo che interviene la cosiddetta Ora del Garda, la quale contribuisce allo sviluppo della muffa nobile botrhytis cinerea.
Per la maturazione “la permanenza in vasca dura dai 2 ai 3 anni, poi il vino passa ad affinarsi e maturare in piccole botti di rovere per altri 2 o 3 anni”, fino all’affinamento in vetro.
Abbiamo avuto il privilegio di degustare l’annata 2003 e ne siamo rimasti estasiati. Al naso si individuano possenti i profumi di frutta matura ravvivati dall’intensità floreale della zagara, mentre in bocca un forte retrogusto agrumato fa da sfondo seducente a un’intensa acidità che impedisce all’apporto zuccherino di diventare stucchevole. Sul palato intanto ai avvertono albicocca, canditi, cotognata, carrubo e un ammaliante tocco di zenzero.
Impressionano la freschezza e la complessità. Sognante la beva, rigorosamente da meditazione.
L’azienda agricola Francesco Poli ha iniziato la produzione di Vino Santo nel 1985, affidandosi all’imperio della Natura, poiché “qualche annata bisogna saltarla per motivi climatici”.
Abbiamo chiesto ad Alessandro Poli di illustrarci tutti i dettagli del Vino Santo, lo ha fatto davanti alla nostra telecamera nel video che segue.
Info: http://www.distilleriafrancesco.it/schede/scheda_vinosanto.pdf
Distribuzione: http://www.propostavini.com/prodotti/2003-1-500-vino-santo-trentino-nobles-vini-estremi-poli-francesco-prodotto