Da Virna Borgogno, il Barolo dei grandi cru storici
Tutto l’orgoglio dell’appartenenza a un territorio di pregio della produzione vitivinicola: lo si coglie in ogni aspetto dell’attività della cantina di Virna Borgogno che si trova in quel territorio del comune di Barolo il cui prestigio internazionale è noto a tutti.
Ma qui c’è ben di più di un vanto aziendale, perché siamo piuttosto nell’ambito della rivendicazione identitaria, della dichiarazione di appartenenza a una terra, della responsabilità di proseguire il legame tra la storia di un luogo e la vicenda di una famiglia.
Quella di Virna Borgogno è alla terza generazione di attività nelle vigne, iniziata con il nonno che le uve le vendeva fino a lei che invece le vinifica in proprio curando anche l’aspetto enologico in prima persona, riportando con comprensibile fierezza nel sito della cantina che nel 1991 è stata la prima donna in Italia a laurearsi proprio in tecnica enologica, all’Università di Torino.
Un evento al quale giustamente Virna Borgogno attribuisce molta importanza, tanto da provvedere a comunicarlo chiaramente all’esterno attraverso un “cambiamento di immagine” teso a “rappresentare la presenza femminile nell’azienda”: così “nel 2001 l’azienda viene rinnovata anche nell’immagine con l’inserimento del logo Virna in etichetta e ad individuare l’azienda stessa di cui Virna diventa titolare e responsabile enologo coadiuvata dalla sorella Ivana”.
Qui, nel cuore delle Langhe, “l’azienda Virna oggi si estende su di una superficie di circa 12 ettari e vinifica direttamente l’uva dei propri vigneti che sono dei Crus storici della zona del Barolo: Cannubi Boschis, Preda, Sarmassa, I Merli, San Giovanni, Costa delle rose”, identificando la propria missione nei criteri di tipicità, riconoscibilità e pulizia.
Per tutti i Barolo le uve sono di Nebbiolo sottovarietà Lampia e Michet in purezza.
La base varietale la si coglie soprattutto nel Barolo classico del 2013: al naso è profondo il sottobosco, con i suoi echi di muschio fresco, creando un profumo intenso e sognante. L’approccio al palato è possentemente tanninico, prima che emerga una suadente acidità, mentre si sviluppano sentori di melograno, ribes e un tocco di litchi. Sorso di medio spessore, finale etereo di gentile persistenza.
La riserva 2010 sorprende con un bouquet che richiama il cacao, sempre innestato su un letto di sottobosco. Magnificamente gentile l’acidità che conduce a un sorso di rara limpidezza. La bocca cattura corbezzolo, sorbo e visciole, mentre le finale emerge un bel carattere zuccherino, irresistibile e sempre nel segno dell’eleganza.
Il Cannubi Boschis 2014 aggiunge alla note di cacao degli interessanti accenni ipogei, mentre sulla lingua srotola un velluto di alto pregio, con un tannino sensibile ma non aggressivo. Si sentono visciole e corbezzolo insieme a un pizzico di pepe nero. Sorso di sontuosa raffinatezza.
Il Sarmassa 2014 sviluppa complessità passando da note floreali che suggeriscono freschezza a lievi ma golose impronte vanigliate, componendosi in un sorso sontuoso e avviluppante.
Il Barolo del Comune di Barolo 2014 non è soltanto un calembour lessicale ma anche enoico, mettendo insieme istanze sensoriali apparentemente distanti con una sintesi prodigiosa: il legno si avverte ma senza prevalere sul fruttato, creando una beva molto stimolante.
Oltre al Barolo, l’azienda produce altri vini, come “il” Nebbiolo Langhe, con tano di articolo messo in evidenza per porre l’accento sul suo essere apodittico nel rappresentare l’eccellenza assoluta del vitigno piemontese: i profumi ne confermano l’importanza con uno splendido bouquet di composta di frutti rossi, mentre in bocca una nota amaricante di cioccolato fondente accoglie pepe bianco, liquirizia e le screziature vegetali delle bacche di goji.
Con la nostra telecamera abbiamo intervistato Ivana Borgogno, la quale ci ha risposto nel video sottostante.
Info: http://www.virnabarolo.it/virna_barolo/ita/
Distribuzione: http://www.propostavini.com/ricerca-prodotti/?q=Virna+Borgogno