Le visite serali agli scavi di Pompei
Da diverse estati è imperdibile l’appuntamento con le visite serali agli scavi di Pompei, le quali ogni volta cambiano percorsi e offerta culturale.
Negli anni scorsi abbiamo partecipato alla versione chiamata “Venerdì agli scavi”, titolo con cui venivano presentati i “percorsi di visita serali a Pompei ed Ercolano” in corso da luglio a ottobre.
Gli organizzatori hanno presentato così l’iniziativa che permetteva “di partecipare a percorsi di visita appositamente predisposti dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia per illustrare la vita e la morte nei due principali siti archeologici vesuviani”.
L’ambizioso quanto poetico obiettivo di “illustrare la vita e la morte” è stato perseguito attraverso le arti della letteratura e del teatro. Sono state infatti messe in scena in forma di reading due lettere in cui il testimone oculare Plinio il Giovane racconta “con drammatica precisione” il dramma dell’eruzione del 79 d.C..
Non meno imperdibile è stata l’occasione di visitare gli Scavi presi per mano dagli esperti della Soprintendenza che “illustreranno ai visitatori i principali aspetti della vita e della società pompeiana”, come “le Terme e il tempo libero, i templi e l’architettura religiosa, il commercio e le attività economiche”.
Il programma prevedeva la possibilità di “visitare le Terme Suburbane e partecipare a un percorso che si svilupperà lungo il viale esterno all’area archeologica che costeggia la cinta muraria, il tempio di Venere e la Villa Imperiale, per concludersi presso l’Auditorium di Piazza Esedra con un filmato che illustra le principali fasi dell’eruzione che distrusse la città”.
Il risultato è stato oltre un’ora di immersione nella Storia che emoziona, trasportando la sensibilità nella dimensione del tempo che fu.
Le appassionate e competenti descrizioni degli archeologi che hanno condotto le visite, le vivide parole di Plinio il Giovane scandite dagli attori, la potenza suggestiva del filmato conclusivo, tutto ha contribuito a far vivere un’esperienza culturale di alto profilo che è riuscita a essere anche molto godibile.
Un esempio perfetto di divulgazione, poiché una visita di questo genere è in grado di accontentare tanto i cultori dell’archeologia quanto i semplici curiosi, anche in mancanza di preparazione scolastica.
Tra i fautori dell’iniziativa della Soprintendenza di Pompei c’era l’archeologa Antonella Bonini, dalla quale ci siamo fatti spiegare le peculiarità di queste visite serali.
Info: www.pompeiisites.org