Da Cave Mont Blanc in Valle d’Aosta, spumanti d’alta quota di Prié Blanc
Il coraggio in tutte le sue declinazioni: di vinificare in alta quota, di usare un vitigno poco noto ma di grande valore identitario, di seguire i faticosi dettami della vitivinicoltura eroica, di tenere in vita antiche tecniche che rispettano e valorizzano il frutto. E’ quanto si riscontra nell’opera della cantina della società cooperativa Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle situata in Valle d’Aosta.
Il grande senso etico di questa cantina nei confronti del mondo del vino è testimoniato dal legame con un vitigno “autoctono da sempre nella Valdigne”, il Prié Blanc che definiscono con fierezza la “nostra” varietà.
Un potente legame con il passato che non fa dimenticare le esigenze del presente, imponendo all’azienda “da una parte di rispettare il carattere e le specificità della nostra varietà, dall’altra di interpretare le esigenze dei nostri clienti nelle nostre versioni del Blanc de Morgex et de La Salle con le conoscenze tecnologiche del presente e l’antica tradizione enologica valdostana”.
Ciò si traduce in interventi minimi per non snaturare i vini, “con un’ideale sintesi di amore del terroir du Mont Blanc, fantasia e tecnica, consentendo che la creatività dei nostri soci viticoltori, orgogliosi ed amanti dei loro piccoli vigneti, possa esprimersi sostenuta da rigorosi protocolli enologici e supportata da una continua ed infinita ricerca”.
Si punta quindi su lavorazioni che consentano di esprimere il tipico carattere varietale del vitigno e di valorizzarne la freschezza.
La coltivazione del Prié-biotipo Blanc de Morgex si estende nei comuni di Morgex e La Salle, sulla sinistra orografica della Dora Baltea: “siamo nell’ultimo tratto della Valle d’Aosta che si apre nella stupenda e maestosa valle, la Valdigne (degna di un re, appunto), dove anche la vite non abbandona l’uomo e si innalza alle altezze più proibitive”. Qui i vigneti toccano i 1200 m. di altitudine, tanto da essere considerati tra i più alti d’Europa.
Altra peculiarità, la Cave Mont Blanc “è l’unica azienda in Valle d’Aosta a produrre spumante metodo classico a denominazione di origine”. Si tratta di “bollicine dei ghiacciai” prodotte “in base alle classiche tecniche di spumantizzazione messe a punto a partire dal 1700 nello Champagne, applicate dalla metà del 1900 in Savoia e a partire dal 1983 in Valle d’Aosta dalla nostra cantina”.
All’ormai ultradecennale esperienza nella produzione di vino spumante in Valle d’Aosta, si è affiancata quella di spumante ad alta quota, frutto di “una collaborazione tra la Cave Mont Blanc e la società delle Guide di Courmayeur in un’ottica comune di sperimentazione e promozione di un territorio unico al mondo e dei suoi prodotti”.
Prodotti che danno grande soddisfazione al palato.
Come Cuvée des Guides Brut Nature Metodo Classico, da uve 100% Prié Blanc biotipo Blanc de Morgex, con spumantizzazione che si svolge a 2173 metri “dove le caratteristiche atmosferiche influenzano e determinano la qualità del perlage” che si presenta finissimo alla vista, mentre l’olfatto è conquistato da un bouquet floreale: di forte impronta minerale, in bocca sviluppa avocado ed echi di mandorla. Secco con rigore, privo di ruffianerie, austero, ha sorso denso e cremoso.
X.T. Extrabrut Morgex *Vini Estremi* 2014 segue il Protocollo Estremi e applica la tradizionale rifermentazione in bottiglia, nonché breve affinamento “per garantire maggiore mineralità e freschezza”, utilizzando tecniche di produzione che “vogliono riproporre le condizioni di vinificazione ottocentesche”. Tanto al naso quanto al palato, domina una chiara sensazione di zafferano, insieme a pera Williams e mela cotogna. Sorso materico, perlage intenso, affascinante aspetto opalescente.
Cuvée du Prince M.C. Brut Nature 2010 ha una maturazione che arriva a 48 mesi, in cui si ritrova nel bouquet un trionfale profumo di zafferano. Bolla spessa e perlage fitto preludono a un sorso pastoso in cui si riconoscono pera madernassa, ananas e zenzero, con un carattere zuccherino che si allunga nel finale.
Il Fripon Extra Dry sperimenta l’associazione del Priè Blanc al 65% con il Muller Thurgau al 35%: ne scaturisce un intensissimo profumo di zagara e frutta in passitaia, mentre in bocca risalta una sapidità che si intreccia con toni abboccati, tra sentori di pera sciroppata e olivello spinoso.
Per capire invece le potenzialità espressive del Prié, da provare il vino fermo Blanc de Morgex et de La Salle che ha un bouquet floreale di magnifico impatto, mentre al palato suggerisce quasi la sensazione del petillant, tanto è forte la sua mineralità esuberante. Si notano bergamotto e platano, con un dolceamaro intrigante. Beva straordinaria, sorso quasi cremoso, aromaticità pazzesca.
A parlarci di questa esperienza di vertice, è Nicola Del Negro, nel video che segue.
Info: http://cavemontblanc.com/?menu_type=spumanti